Per tutti i compagni e le compagne che hanno figli è finalmente nato (….o ri-nato?) il progetto Pionieri del Futuro "Organizzazione Comunista per l'Infanzia". I Pionieri del Futuro sono una nuova proposta pedagogica di matrice comunista, che si ispira all’Associazione Pionieri d’Italia e alla pedagogia marxista di Anton Makarenko, di Lev Vygotskij e di Gianni Rodari.
dal sito internet: http://pionieridelfuturo.wordpress.com/
Lavorare con i più piccoli significa per noi, educatori e comunisti, andare ad incidere su di un punto molto radicale dell’indipendenza di classe: quello dei valori morali e della costruzione una diversa socialità, che sveli l’illusione dell’individualismo e ponga le sue radici nell’agire collettivo.
Porsi come obiettivo quello di lavorare con i ragazzini in un ambito extrascolastico, non vuol dire solo andare incontro ad un’esigenza di cura dei più piccoli al di fuori della famiglia, che sempre più si renderà necessaria in questo momento di ristrutturazione del lavoro, che vedrà venire meno il tempo da dedicare alle cure parentali, in cui genitori e nonni verrano sempre più assorbiti nell’ottica di lavori precarizzati e flessibili. Vuol dire soprattutto rendersi conto di quanto il lavoro pedagogico non sia mai neutro.
Ogni scelta in questo campo poggia su una visione precisa dell’essere umano, scaturita dall’adesione o meno, anche inconsapevole, al sistema di valori che permette all’assetto politico, economico e sociale dominante di riprodursi, pur in tutte le sue necessarie e veloci mutazioni.
Il nostro intento è dunque quello di dare ai bambini la possibilità di sviluppare un pensiero critico, saldo però su alcuni principi, che riteniamo imprescindibili all’autodeterminazione dell’essere umano: il rifiuto di ogni forma di sopraffazione e la valorizzazione del lavoro e della collaborazione come capacità collettive di progettare e realizzare i desideri e di affrontare la avversità.
I Pionieri del Futuro, così come noi li immaginiamo, saranno bambini che avranno la possibilità di vivere l’infanzia come un’avventura di cui essere protagonisti, collettivamente. Bambini che impareranno ad aver fiducia nelle proprie capacità di conoscere la realtà, di cambiarla e di immaginarne una nuova. Che avranno la possibilità di mettere in atto, concretamente, la solidarietà, così naturale nei ragazzini. Un processo pedagogico, questo, che andrà a costruire una consapevolezza morale radicata nell’esperienza, nel gioco, nelle attività artistiche e sportive e dove il valore dell’amicizia, aperta, leale, concreta sarà vissuto pienamente.
Le scelte politiche verrano dopo, ma sulla base di un’abitudine che si sarà consolidata nella lealtà, nella solidarietà, nella progettualità, nel mettersi in gioco, nelle regole condivise e nelle responsabilità assunte in prima persona.
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