giovedì 13 giugno 2013

Da carnefici a vittime. Da fascisti a patrioti.




Il teatrino patriottardo messo in scena domenica pomeriggio dall’organizzazione neofascista di Casa Pound per le vie di Terni, è un insulto alla memoria, alla cultura ed alla tradizione Antifascista ed Antirazzista di questa città. 

Come ogni anno ormai il Giorno del Ricordo, nato da un’operazione dalla forte impronta revisionista, diventa terreno di propaganda per gruppi di estrema destra che speculano mistificando su dati e fatti relativi alle foibe. La peggiore retorica utilizzata nel tentativo becero di equiparare il così chiamato “esodo” alla pratica dello sterminio di ebrei, oppositori, gay e rom operata dai nazisti e sostenuta dal fascismo italiano.

A nulla valgono, per questi mistificatori, gli studi storici e commissioni bilaterali che di fatto raccontano, non negando assolutamente fatti e circostanze, la storia dell’occupazione fascista nei Balcani, fornendo cifre (sebbene ridimensionandone di molto l'entità) e analisi veritiere, non viziate da revanchismo. Una storia che comprende anche l’occupazione ed espropriazione violenta dei territori messa in atto dai Fascisti Italiani. Una barbarie che portò gli abitanti di quelle terre all’interno di campi di concentramento dalla bandiera tricolore. Un calvario che finì con la liberazione dell’allora Jugoslavia.

E così vediamo che i pochi nostalgici ternani mettono in scena una marcia con il supporto numerico decisivo dei loro amici viterbesi, gli stessi che nel pomeriggio di lunedì hanno contestato violentemente un comizio elettorale del noto giornalista Ruotolo a Civita Castellana. Già noti per l’episodio squadrista messo in atto contro il giornalista e direttore del Futurista, Filippo Rossi, la scorsa estate a Viterbo .
Ed è a questo manipolo di eroi che i pochi ternani hanno concesso, probabilmente per una questione di numeri, la testa del corteo, consapevoli che Terni ha sempre rifiutato e continua a rifiutare fermamente ogni forma di fascismo, e che se non arriva il carrozzone da fuori la figuraccia è difficile da evitare.

Chissà se è stato lo stesso manipolo a tentare, poco più tardi nella serata di Domenica, di entrare nel Centro Sociale Cimarelli, per essere poi allontanato da cittadini del quartiere allarmati dagli strani movimenti. Ma tant’è!

Questa città ha conosciuto e ricorda i fascisti del ventennio, così come conosce la vera faccia dei fascisti del terzo millennio. Dietro la maschera dei difensori della patria in realtà c’è un gruppo di squadristi antisemiti ed intolleranti verso ogni diversità. Mentre a Terni, con un dovizioso lavoro di maquillage, si travestono da difensori degli animali o da caritatevoli dispensatori di pacchi di pasta nella peggiore tradizione democristiana, a Roma, Napoli, Milano non disdegnano accoltellamenti, assalti e pestaggi nei confronti di militanti di sinistra, gay, immigrati. 

Chi gli offre sponda politica e mediatica sappia di essere complice diretto di tutto questo; non si rende un buon servizio alla verità storica e politica che ha già, sessant’anni fa, condannato il fascismo e ogni sua riproposizione.


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