giovedì 20 dicembre 2012

Casapound al potere! Un comune in provincia di Latina affida la delega alle politiche abitative ai fascisti!



Il sindaco, eletto a maggio con una lista di centrodestra, ha affidato ad un giovane esponente del movimento di Iannone l'incarico di seguire le politiche comunali per la casa e il mutuo sociale: "Lo conosco, è un bravo ragazzo". Ma in città (e non solo!) è polemica.

 

Per la prima volta il sindaco di un comune italiano assegna un incarico istituzionale ad un membro di Casapound. Succede a Minturno, cittadina di 20 mila abitanti in provincia di Latina, al confine con la Campania. Nelle scorse settimane il primo cittadino del Comune del sud pontino, Paolo Graziano, eletto a Maggio con una lista civica di centrodestra, non ha avuto infatti alcuna esitazione nell’affidare ad un giovane esponente del movimento di Gianluca Iannone la delega per le politiche abitative e il mutuo sociale. Proprio il cavallo di battaglia dei sedicenti ‘fascisti del terzo millennio’ (che a Roma sono riusciti persino a farsi regalare dal sindaco Alemanno il palazzone bianco di via Napoleone III e un casale in periferia)  proiettati adesso verso le prossime elezioni regionali nel Lazio e al Comune di Roma, con il sogno di poter correre anche per le politiche.
E le proteste in una cittadina come quella di Minturno, insignita della medaglia d’oro al valore civile per le durissime violenze subite durante la seconda guerra mondiale, non hanno tardato ad arrivare: “Un’inaccettabile e pericolosa apertura di credito verso l’estrema destra (si legge nella lettera-appello che il comitato Anpi, sindacati e partiti di centrosinistra, hanno indirizzato al sindaco). Con la sua decisione, offre garanzie e protezioni istituzionali ad un’associazione di chiara ispirazione fascista, responsabile di aggressioni e di violenze politiche”. Non solo. “Dopo il mausoleo di Affile ecco un nuovo vergognoso episodio che si verifica in un Comune del Lazio”, denuncia il consigliere regionale Sel del Lazio, Luigi Nieri, duramente attaccato sulla pagina facebook da alcuni militanti e simpatizzanti di CasaPound, dopo la sua presa di posizione.

I fascisti al potere sono come il cancro che scava e devasta un corpo portandolo, con grandi dolori, fino alla morte.




 

mercoledì 19 dicembre 2012

Crimini contro l'umanità ricercato prete parmigiano



Nato il 24/12/1937, ricercato in Argentina e nel mondo. Questo si legge sul sito dell'Interpol circa don Franco Boschi Reverberi, ex cappellano militare a San Rafael ora in ritiro nella sua Sorbolo, in provincia di Parma, dove da stamani i media provano invano a contattarlo.

Su di lui (secondo quanto riporta il Corriere della Sera che ha ricostruito la vicenda) pende un'accusa pesantissima: crimini contro l'umanità. Don Franco stando alle testimonianze raccolte dalla Procura di San Rafael non solo avrebbe sostenuto la dittatura ma avrebbe anche liberamente assistito alle torture perpetrate da militari ed ex agenti dei servizi segreti del regime di Jorge Videla.

I fatti risalgono a oltre a 30 anni fa e il sacerdote, testimoniando in tribunale, ha già avuto modo di respingere le accuse spiegando di non saper nulla di torture e desaparecidos. Ma nuove prove sembrano aver riaperto questo oscuro capitolo della storia argentina, coinvolgendo proprio don Franco.

Da quanto emerge dalla ricostruzione della Procura argentina il don non avrebbe avuto un ruolo attivo, tuttavia avrebbe assistito passivamente alle torture senza denunciarle. A undici anni si trasferì con la famiglia in Sudamerica dove divenne sacerdote e qui, dopo essere stato cappellano militare, avrebbe avuto il ruolo di fiancheggiatore della dittatura militare di Jorge Videla. Per appurare la verità le autorità argentine hanno così chiesto la collaborazione internazionale per arrestare il prete di Sorbolo.

Lui, dalla sua casa proprio dietro la chiesa del paese, nega: "Mai saputo che a San Rafael c'erano torture. Ero cappellano militare, dicevo messa, confessavo. Ho giurato e detto la verità, mai saputo e tanto meno assistito a torture". Contro di lui ci sono i racconti di quattro testimoni che in una deposizione giurata hanno puntato il dito proprio contro il prete. Toccherà alle autorità cercare la verità, mentre don Franco, dalla sua Sorbolo, si dice "sereno".

 




martedì 18 dicembre 2012

Atene, deputato di sinistra aggredito allo stadio dai fascisti di Alba Dorata



Era allo stadio per guardare con suo figlio la partita di calcio dell’Aek Atene quando lo hanno aggredito in tre, definendosi membri di Alba dorata. Il deputato del Syriza Dimitris Stratoula è stato picchiato con pugni e calci al volto domenica pomeriggio. Condotto nell’infermeria dell’impianto sportivo se la caverà con alcuni punti. Poche ore dopo lo stesso parlamentare appartenente al partito della sinistra radicale guidato dal giovane Alexis Tsipras ha raccontato che tutto è accaduto in brevissimi istanti durante l’intervallo della gara di campionato tra Aek Atene e Atromitos: “Tre individui mi hanno riconosciuto e sono venuti verso di me, definendosi membri di Chrisì Avghì e dicendo che mi avrebbero ucciso”. Un centinaia di persone presenti lo hanno soccorso, anche se qualche testimone arriva a dire che gli agenti della Polizia allo stadio non sarebbero intervenuti prontamente. Una spirale di violenza inaudita, la definisce l’aggredito che, dopo l’intervento chirurgico che gli ha suturato le ferite, si è recato personalmente al presidio di polizia dello stadio per denunciare il fatto e descrivere le caratteristiche dei suoi aggressori. Secondo fonti del ministero degli Interni sarebbe già in stato di fermo uno dei tre e condotto alla centrale di Maroussi per l’interrogatorio.

Il partito del Syriza si è rivolto attraverso le vie ufficiali al Ministro dell’Ordine Pubblico, Dendias e al capo della polizia greca. Chiede l’arresto immediato e il perseguimento penale dei colpevoli. “La tolleranza verso i fascisti e l’organizzazione di Alba dorata conduce a piangere vite umane e catalizza rischi per la democrazia. La risposta dello Stato deve essere rapida e decisa, prima che sia troppo tardi”. Condanna è stata espressa anche dal governo attraverso il portavoce dell’esecutivo Simos Kedikoglu: “Ogni forma di violenza e di minaccia è inaccettabile nella nostra Repubblica. La violenza non ha posto nella nostra cultura politica”. Mentre i socialisti del Pasok parlano di “attacco terroristico condotto da membri di Alba dorata”. E annunciano di aver intrapreso iniziative specifiche anche internazionali per “sensibilizzare sulle conseguenze della violenza neo-nazista“.

Solo ventiquattr’ore prima dell’aggressione per le strade di Atene si era svolta una manifestazione antinazista proprio per protestare contro le reiterate condotte del partito xenofobo guidato da Nikolaos Mikalioliakos. L’organizzazione intereuropea contro le xenofobie e i razzismi aveva sfilato dalla piazza del Parlamento fin sotto l’Acropoli in una marcia silenziosa, e contando sull’appoggio di intellettuali europei come Henry-Levy, Dario Fo e Franca Rame. Mentre una settimana fa la giornalista greca Xenia Kounalaki aveva ricevuto a Firenze il Premio Internazionale ISF per la Libertà di Informazione per un suo reportage sul partito xenofobo greco di Alba Dorata e nonostante le minacce di morte ricevute e apparse sul sito del partito.

L'internazionalismo è un'arma che dobbiamo cominciare ad usare seriamente. Un arma che potrà sconfiggere definitivamente il fascismo su scala mondiale! Uniamoci agli antifascisti greci e lottiamo tutti uniti contro Alba Dorata!





venerdì 14 dicembre 2012

Torino - Appuntamento antifascista!!!



Appuntamento per tutti gli Antifascisti di Torino e dintorni! Sabato 15 dicembre, alle ore 10 verrà organizzato un punto informativo antifascista e la deposizione di fiori alla lapide dei martiri della Camera del Lavoro, in piazza XVIII Dicembre.

Era il 18 dicembre 1922. Le nere squadracce fasciste al comando Pietro Brandimarte, torturarono e assassinarono sindacalisti, anarchici e socialisti. Tra loro vi era Pietro Ferrero, anarchico della UAI, segretario della FIOM, che fu torturato ed ucciso barbaramente.
In piazza XVIII dicembre, di fronte alla vecchia stazione di Porta Susa, c’è una lapide che ricorda le vittime dello squadrismo fascista.
Quello che pochi sanno è che nel dopoguerra il nero fascista Brandimarte venne reintegrato nell’esercito e addirittura seppellito con tutti gli onori militari. 

L’Italia che si definisce "democratica" imprigiona i partigiani e libera e onora i fascisti! 

L'appuntamento per settimana prossima è schedulato per Giovedì 20 dicembre ore 11 (aula 55), dove si svolgerà il processo contro i quattro antifascisti anarchici di Torinesi che sono stati accusati di furto aggravato per aver strappato manifesti fascisti, affissi per l'ignobile anniversario della marcia su Roma.

Una storia che ricorda sensibilmente quanto accaduto a Milano il 15 dicembre 1969. L’anarchico Pinelli viene ucciso nei locali della questura di Milano e gettato dal quarto piano per simulare un suicidio. Tre giorni prima una strage di Stato, fatta da fascisti agli ordini del governo, aveva fatto 16 morti nella sede della banca dell’agricoltura in piazza Fontana a Milano. La questura e i media puntarono il dito sugli anarchici: Pietro Valpreda si farà ingiustamente tre anni di carcere prima che la pressione delle piazze porti alla sua liberazione.

Pietro Valpreda a processo

Inviamo ai compagni anarchici torinesi la nostra solidarietà militante. 
Siamo pronti a manifestare tutto il nostro dissenso!

Aver strappato dei manifesti fascisti dovrebbe essere un gesto da encomiare e premiare!

Chissà cosa ne pensano i giudici torinesi della Legge Scelba (645 del 1952).…la applicheranno???



CACCIA ALL'UOMO - Vaprio d'Agogna - Suno 14 dicembre 1944


Caduti: Beldi G. Carlo, Bertolotti Luciano, Del Grande Marino, Espositi Cesare, Massa Savino, Poletti Remo, Signorelli Pierino Carlo, e i civili Andorno Luigi, Bolchini Carlo, Gaboli Antonio, Giannuso Antonio, Maffioli Isacco, Ramazzotti Gaudenzio, Ramazzotti Giovanni, Ramazzotti Luigi.

Nella larga fascia di territorio compresa nel quadrilatero Arona-Grignasco-Briona-Bellinzago operano numerosi reparti garibaldini. Sono reparti della brigata "Nello", della " Volante Loss", della " Pizio Greta", della "Servadei", attivissimi dal maggio-giugno del 1944, in pianura e in collina nelle azioni di disturbo, nelle azioni di guerriglia che danno filo da torcere alle colonne nazi-fasciste dirette verso l'Alto novarese e la Val Sesia.

Il 10 e il 13 dicembre numerosi reparti nazifascisti partono dalle località limitrofe al comando del famigerato fascista borgomanerese Roncarolo, si dirigono verso Vaprio d'Agogna e Suno. Nella sera del 13 ci sono i primi scontri che all'alba del 14 si fanno più intensi. I partigiani danno prova di aver appreso l'arte della guerriglia e portano disorientamento nelle file del nemico che è costretto a segnare il passo. "Walter", "Lince", "Fulvio", "Edo", con i loro uomini non danno tregua al nemico affrontandolo con decisione e facendogli trovare il vuoto nel contrattacco. Nel corso della giornata arriva a dare man forte ai nazifascisti il treno blindato.

"Fiamme fumo, boschi e case bruciano, mentre" ricorda Moscatelli "un po' dovunque si susseguono gli scontri. Si combatte a Vaprio d'Agogna, a Bogogno, a Divignano, a Suno, a Mezzomerico".

Dal rapporto del comandante di un battaglione della "Servadei" si apprende che mentre alcune squadre prendono posizione nelle vicinanze di Agrate, altre squadre vengono "inviate verso la Cascina Cordona per controllare eventuali puntate da Mezzomerico, Mottoscarone, Montecchio. Verso mezzogiorno un centinaio di fascisti provenienti da Borgoticino raggiungono Conturbia e si sistemano a difesa del Castello".

Sull'imbrunire, squadre della "Volante Loss" dopo una positiva azione per far tacere la mitragliatrice del Castello, nel tentativo di ripiegamento verso Divignano vengono affrontate dal nemico appostato nella boscaglia che intima la resa. I garibaldini rispondono con un improvviso e deciso attacco e dopo ripetuti assalti costringono i nazifascisti ad abbandonare la posizione.

Dall'una e dall'altra parte le perdite sono gravi. Quattordici partigiani catturati nel corso del combattimento vengono inviati nei campi di eliminazione. Ma ancora una volta la rabbia nazifascista si scatena contro la popolazione civile di Suno e di Vaprio d'Agogna: è una feroce caccia all'uomo.
Viene riportato nel racconto del "Furiere" pubblicato dalla Stella Alpina il 30/11/1945: i nazifascisti sparano su tutti e tutto, il saccheggio precede la distruzione delle case e di cascinali….
Ma finita la battaglia si ricompongono le formazioni partigiane. E si ricostituiscono più forti i centri di solidarietà con i partigiani: civili e partigiani più uniti di prima nella lotta contro i feroci oppressori.

ONORE E GLORIA ALLE BRIGATE PARTIGIANE CHE HANNO COMBATTUTO PER LA LIBERTA'!

 

giovedì 13 dicembre 2012

Spettacolo a Roma: “Notte di guerra”



Alla Casa delle Culture di Roma, il 15 e 16 dicembre (sabato ore 21.30 - domenica ore 18) è stato organizzato lo spettacolo intitolato “Notte di guerra”: uno spettacolo dedicato alla memoria del partigiano Ferdinando de Leoni (Falco), già componente della Presidenza onoraria dell'ANPI Nazionale.
Lo spettacolo vedrà coinvolti motlo attori, tra cui Maurizio Castè, Lucia Mattei, Paolo Andrenucci, Monica Gattari, Simona Sanzò.

Voce narrante e voce del prologo Marco Carlaccini Canto Micaela Guerra.
Collaborazione alle marionette Elena Liotta Silvia Trappa.
Musiche originali di Claudio Rovagna.
Musiche dal vivo: tastiera Claudio Rovagna - fiati Simona Sanzò.
Video Specchi Sonori con gentile concessione di materiali del Museo storico della Resistenza di Fosdinovo.
Marionette e Regia Marianna de Leoni.


info: CASA DELLE CULTURE DI ROMA, via San Crisogono 45 ( p.za Sonnino)
www.casadelleculture.net ; info@casadelleculture.net
Prenotazioni botteghino@casadelleculture.net  - tel. 06/58157182 - Ingresso € 15 / ridotto € 12 / studenti € 8. INGRESSO RISERVATO AI SOCI (probabilmente vi verrà richiesto di fare la tessera sociale…telefonate per sapere a quanto ammonta).