mercoledì 22 maggio 2013

Viareggio: gli Antifascisti cacciano il nazista Borghezio



Dopo Livorno e Pisa, anche Viareggio impedisce all’europarlamentare leghista e fascio-nazista Mario Borghezio di sputare veleno su immigrati, cittadini del sud, donne e lavoratori.

Anche ieri infatti Mario Borghezio ha dovuto subire l’ennesimo smacco. Nonostante fosse protetto da poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa, è stato infatti costretto ad abbandonare un comizio al quale stava partecipando ieri mattina nella Pineta di Ponente, in sostegno al candidato locale del Pdl alle elezioni amministrative, a causa di una forte contestazione. Nel gazebo dal quale doveva parlare non c’è rimasto neanche cinque minuti, e sono stati gli stessi agenti di Polizia a consigliarlo di abbandonare la piazza mentre i cordoni dei carabinieri tentavano di tenere a bada alcune decine di contestatori, che hanno accolto il leghista con cori e fumogeni. Il coraggioso Borghezio, quello immortalato in un video di alcuni anni fa nel quale insegna ai fascisti francesi come farsi passare per democratici e fregare così le sinistre (ce lo ricordiamo bene!), se l’è letteralmente data a gambe in fretta e furia. Si è infilato di corsa nella sua auto blu e protetto dalla scorta è sfrecciato via.

Di seguito il comunicato degli antifascisti di Viareggio:
E' durata meno di 5 minuti la provocazione di Mario Borghezio a Viareggio, cacciato dalla contestazione degli antifascisti viareggini.
Il provocatore leghista voleva intervenire ad un banchetto della lega nord dentro la pineta di levante che, oltre a fare propaganda al candidato sindaco del pdl Cima, aveva come obbiettivo quello di raccogliere firme contro l'abolizione del reato di clandestinità.
Il presidio ben nutrito di contestatori (il quadruplo dei leghisti al banchetto) si è mosso rapidamente dividendosi e ricompattandosi nelle varie stradine della pineta creando un cortocircuito tra le forze dell'ordine impossibilitate a garantire la sicurezza del razzista europarlamentare, cori e qualche fumogeno hanno fatto il resto mettendo in fuga il provocatore che si è allontanato di gran carriera sgommando in auto, andandosi a rinchiudere in questura per fare dichiarazioni deliranti e false che riguardavano il presunto uso di mazze e sassi (mai esistiti) alla contestazione
".


 

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