I servizi
segreti nelle loro relazioni dedicano una sola pagina ai gruppi neofascisti e
ben cinque ai movimenti della sinistra, parlando di opposti estremismi ma ne
contrastano e ne temono uno solo.
Scorrendo la relazione annuale dei servizi segreti sulla situazione del paese, colpisce il "doppio standard" applicato nell'analisi sui movimenti di sinistra e su quelli neofascisti.
Ai primi sono dedicate ben cinque pagine dettagliate, in particolare quelle sugli anarchici-insurrezionalisti ma anche, come scriviamo in altra parte del giornale, ai movimenti sociali e ai conflitti sul lavoro e nei territori.
Ai gruppi neofascisti invece è dedicata solo una pagina di cui buona parte occupata da una scheda sui neofascisti negli altri paesi europei (…). Come a dire che i fascisti in Italia non sono un problema nè un fenomeno da monitorare con attenzione (e del fascista Casseri che ha ucciso il gruppetto di senegalesi a Firenze ne vogliamo parlare?). Secondo i servizi segreti (Aisi) i fascisti si sono ormai dedicati prioritariamente ai problemi sociali per allargare la loro base militante e usano i "profili comunicativi del web" per "svecchiare l'immagine del movimento" (e di questo noi di Linea Rossa ce ne siamo già occupati, vedi ad es. il post dedicato la movimento Fascismo e Libertà, od altri nel quale spieghiamo la "nuova politica" fascista, tentata di fa passare per socialista-nazionale!).
Ai servizi segreti preoccupano solo i fascisti alto-atesini che si legano "ad omologhe componenti pangermaniche" in funzione anti-italiana. Sei righe sono dedicate alle possibili connessioni con i gruppi dei tifosi ma che non destano più preoccupazioni.
Scorrendo la relazione annuale dei servizi segreti sulla situazione del paese, colpisce il "doppio standard" applicato nell'analisi sui movimenti di sinistra e su quelli neofascisti.
Ai primi sono dedicate ben cinque pagine dettagliate, in particolare quelle sugli anarchici-insurrezionalisti ma anche, come scriviamo in altra parte del giornale, ai movimenti sociali e ai conflitti sul lavoro e nei territori.
Ai gruppi neofascisti invece è dedicata solo una pagina di cui buona parte occupata da una scheda sui neofascisti negli altri paesi europei (…). Come a dire che i fascisti in Italia non sono un problema nè un fenomeno da monitorare con attenzione (e del fascista Casseri che ha ucciso il gruppetto di senegalesi a Firenze ne vogliamo parlare?). Secondo i servizi segreti (Aisi) i fascisti si sono ormai dedicati prioritariamente ai problemi sociali per allargare la loro base militante e usano i "profili comunicativi del web" per "svecchiare l'immagine del movimento" (e di questo noi di Linea Rossa ce ne siamo già occupati, vedi ad es. il post dedicato la movimento Fascismo e Libertà, od altri nel quale spieghiamo la "nuova politica" fascista, tentata di fa passare per socialista-nazionale!).
Ai servizi segreti preoccupano solo i fascisti alto-atesini che si legano "ad omologhe componenti pangermaniche" in funzione anti-italiana. Sei righe sono dedicate alle possibili connessioni con i gruppi dei tifosi ma che non destano più preoccupazioni.
Tirando le
fila del discorso: o i servizi segreti conoscono bene e agiscono perfettamente
in concerto con i gruppi neofascisti da poterli escludere da un monitoraggio
scrupoloso come quello dedicato ai gruppi della sinistra... oppure la
valutazione dominante è quella di sempre, secondo cui i fascisti non sono
pericolosi per il sistema dominante ma i comunisti o gli anarchici si.
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