Neodeputata Pd, consigliere comunale a Bollate, Cimbro è la
firmataria dell’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, Angelino
Alfano, depositata nei giorni scorsi per chiedere la chiusura della Skinhouse
di via Alfieri a Bollate.
«Il movimento skinhouse è un’organizzazione neo-fascista che fa
parte del circuito neonazista degli hammerskin, conosciuto dalle forze di
polizia, di cui alcuni dei militanti sono stati condannati per reati molto
gravi - scrive l’onorevole Emanuele Fiano, deputato e responsabile Sicurezza
del Pd, figlio di un ebreo deportato ad Auschwitz, segretario dell’associazione
«Sinistra per Israele» che ha fondato con Piero Fassino e Furio Colombo -. Nel
sito americano degli hammerskin si legge che il gruppo appartiene al circuito
del potere bianco, un’organizzazione che afferma la supremazia della razza
bianca e che professa la violenza».
«Il sedicente capo di questa organizzazione a seguito dell’interrogazione ha rilasciato un’intervista(comparsa sulle nostre pagine, ndr), riferendosi alla collega Cimbro ha dichiarato che “è l’unica ad avere paura di loro”» prosegue Fiano nel suo intervento al Parlamento a sostegno di Cimbro, in risposta delle dichiarazioni di Del Miglio. «Segnalo questo caso intanto perché Eleonora Cimbro non deve avere paura di niente perché non è sola, noi tutti che sediamo in questi banchi continueremo a condannare ogni forma di discriminazione razziale, di teoria di supremazia della razza bianca, di violenza, di antisemitismo, di razzismo, di discriminazione di genere o di credo o di fede o di colore della pelle. Mi auguro che il ministro possa darci presto risposte». Applauso generale dagli scranni a chiudere le parole di Fiano.
La neodeputata, intanto, è stata contattata dalla Polizia della Camera, pronta a verificare la possibilità di eventuali ripercussioni contro di lei. «Chiederemo con forza al ministro Alfano, ancora una volta, se non ritenga urgente intervenire per verificare se sussistano le condizioni perché tale sede, di questa organizzazione notoriamente neofascista, rimanga aperta» dichiara Cimbro determinata a proseguire la sua battaglia. Il primo passo è fatto. La questione aperta sulla skinhouse di Bollate, una sede nascosta da cinque anni fra i vicoli di un quartiere della provincia milanese, è uscita dai confini comunali e arrivata, nel giro di pochi giorni, sotto i riflettori della politica nazionale.
«Il sedicente capo di questa organizzazione a seguito dell’interrogazione ha rilasciato un’intervista(comparsa sulle nostre pagine, ndr), riferendosi alla collega Cimbro ha dichiarato che “è l’unica ad avere paura di loro”» prosegue Fiano nel suo intervento al Parlamento a sostegno di Cimbro, in risposta delle dichiarazioni di Del Miglio. «Segnalo questo caso intanto perché Eleonora Cimbro non deve avere paura di niente perché non è sola, noi tutti che sediamo in questi banchi continueremo a condannare ogni forma di discriminazione razziale, di teoria di supremazia della razza bianca, di violenza, di antisemitismo, di razzismo, di discriminazione di genere o di credo o di fede o di colore della pelle. Mi auguro che il ministro possa darci presto risposte». Applauso generale dagli scranni a chiudere le parole di Fiano.
La neodeputata, intanto, è stata contattata dalla Polizia della Camera, pronta a verificare la possibilità di eventuali ripercussioni contro di lei. «Chiederemo con forza al ministro Alfano, ancora una volta, se non ritenga urgente intervenire per verificare se sussistano le condizioni perché tale sede, di questa organizzazione notoriamente neofascista, rimanga aperta» dichiara Cimbro determinata a proseguire la sua battaglia. Il primo passo è fatto. La questione aperta sulla skinhouse di Bollate, una sede nascosta da cinque anni fra i vicoli di un quartiere della provincia milanese, è uscita dai confini comunali e arrivata, nel giro di pochi giorni, sotto i riflettori della politica nazionale.
Nessun commento:
Posta un commento