Crimini contro l'umanità ricercato prete parmigiano
Nato il 24/12/1937, ricercato in
Argentina e nel mondo. Questo si legge sul sito dell'Interpol circa don Franco
Boschi Reverberi, ex cappellano militare a San Rafael ora in ritiro nella sua
Sorbolo, in provincia di Parma, dove da stamani i media provano invano a
contattarlo.
Su di lui (secondo quanto riporta il Corriere della Sera che ha ricostruito la
vicenda) pende un'accusa pesantissima: crimini contro l'umanità. Don Franco
stando alle testimonianze raccolte dalla Procura di San Rafael non solo avrebbe
sostenuto la dittatura ma avrebbe anche liberamente assistito alle torture
perpetrate da militari ed ex agenti dei servizi segreti del regime di Jorge
Videla.
I fatti risalgono a oltre a 30 anni fa e il sacerdote, testimoniando in
tribunale, ha già avuto modo di respingere le accuse spiegando di non saper
nulla di torture e desaparecidos. Ma nuove prove sembrano aver riaperto questo
oscuro capitolo della storia argentina, coinvolgendo proprio don Franco.
Da quanto emerge dalla ricostruzione della Procura argentina il don non avrebbe
avuto un ruolo attivo, tuttavia avrebbe assistito passivamente alle torture
senza denunciarle. A undici anni si trasferì con la famiglia in Sudamerica dove
divenne sacerdote e qui, dopo essere stato cappellano militare, avrebbe avuto
il ruolo di fiancheggiatore della dittatura militare di Jorge Videla. Per
appurare la verità le autorità argentine hanno così chiesto la collaborazione
internazionale per arrestare il prete di Sorbolo.
Lui, dalla sua casa proprio dietro la chiesa del paese, nega: "Mai saputo
che a San Rafael c'erano torture. Ero cappellano militare, dicevo messa,
confessavo. Ho giurato e detto la verità, mai saputo e tanto meno assistito a
torture". Contro di lui ci sono i racconti di quattro testimoni che in una
deposizione giurata hanno puntato il dito proprio contro il prete. Toccherà
alle autorità cercare la verità, mentre don Franco, dalla sua Sorbolo, si dice
"sereno".
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