venerdì 14 dicembre 2012

CACCIA ALL'UOMO - Vaprio d'Agogna - Suno 14 dicembre 1944


Caduti: Beldi G. Carlo, Bertolotti Luciano, Del Grande Marino, Espositi Cesare, Massa Savino, Poletti Remo, Signorelli Pierino Carlo, e i civili Andorno Luigi, Bolchini Carlo, Gaboli Antonio, Giannuso Antonio, Maffioli Isacco, Ramazzotti Gaudenzio, Ramazzotti Giovanni, Ramazzotti Luigi.

Nella larga fascia di territorio compresa nel quadrilatero Arona-Grignasco-Briona-Bellinzago operano numerosi reparti garibaldini. Sono reparti della brigata "Nello", della " Volante Loss", della " Pizio Greta", della "Servadei", attivissimi dal maggio-giugno del 1944, in pianura e in collina nelle azioni di disturbo, nelle azioni di guerriglia che danno filo da torcere alle colonne nazi-fasciste dirette verso l'Alto novarese e la Val Sesia.

Il 10 e il 13 dicembre numerosi reparti nazifascisti partono dalle località limitrofe al comando del famigerato fascista borgomanerese Roncarolo, si dirigono verso Vaprio d'Agogna e Suno. Nella sera del 13 ci sono i primi scontri che all'alba del 14 si fanno più intensi. I partigiani danno prova di aver appreso l'arte della guerriglia e portano disorientamento nelle file del nemico che è costretto a segnare il passo. "Walter", "Lince", "Fulvio", "Edo", con i loro uomini non danno tregua al nemico affrontandolo con decisione e facendogli trovare il vuoto nel contrattacco. Nel corso della giornata arriva a dare man forte ai nazifascisti il treno blindato.

"Fiamme fumo, boschi e case bruciano, mentre" ricorda Moscatelli "un po' dovunque si susseguono gli scontri. Si combatte a Vaprio d'Agogna, a Bogogno, a Divignano, a Suno, a Mezzomerico".

Dal rapporto del comandante di un battaglione della "Servadei" si apprende che mentre alcune squadre prendono posizione nelle vicinanze di Agrate, altre squadre vengono "inviate verso la Cascina Cordona per controllare eventuali puntate da Mezzomerico, Mottoscarone, Montecchio. Verso mezzogiorno un centinaio di fascisti provenienti da Borgoticino raggiungono Conturbia e si sistemano a difesa del Castello".

Sull'imbrunire, squadre della "Volante Loss" dopo una positiva azione per far tacere la mitragliatrice del Castello, nel tentativo di ripiegamento verso Divignano vengono affrontate dal nemico appostato nella boscaglia che intima la resa. I garibaldini rispondono con un improvviso e deciso attacco e dopo ripetuti assalti costringono i nazifascisti ad abbandonare la posizione.

Dall'una e dall'altra parte le perdite sono gravi. Quattordici partigiani catturati nel corso del combattimento vengono inviati nei campi di eliminazione. Ma ancora una volta la rabbia nazifascista si scatena contro la popolazione civile di Suno e di Vaprio d'Agogna: è una feroce caccia all'uomo.
Viene riportato nel racconto del "Furiere" pubblicato dalla Stella Alpina il 30/11/1945: i nazifascisti sparano su tutti e tutto, il saccheggio precede la distruzione delle case e di cascinali….
Ma finita la battaglia si ricompongono le formazioni partigiane. E si ricostituiscono più forti i centri di solidarietà con i partigiani: civili e partigiani più uniti di prima nella lotta contro i feroci oppressori.

ONORE E GLORIA ALLE BRIGATE PARTIGIANE CHE HANNO COMBATTUTO PER LA LIBERTA'!

 

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