Un titolo
che potrebbe da subito sembrare provocatorio, anche se in tutta sincerità non
vogliamo assolutamente provocare nessuno. Un dato di fatto incontrovertibile
che abbiano notato, studiando la storia, dal dopoguerra fino ai giorni nostri, ed
analizzandola nel profondo, ci ha portato oggi a dichiarare che, secondo il
nostro pensiero, l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia non sia più in
grado (o forse non lo è mai stata) di combattere efficacemente contro il
fascismo.
Per sommi
capi, è bene analizzare come, dal 1945 ad oggi i movimenti fascisti e
neo-nazisti siano cresciuti esponenzialmente. Si sono moltiplicati, hanno
trovato linfa vitale proprio dai vari governi istituzionali italiani che in
tutti questi decenni si sono succeduti al potere, siano essi di centro-destra
che di centro-sinistra. ANPI in tutto questo, noi crediamo abbia
scelto la via più sbagliata per frapporsi contro l'incalzare della destra
nazionalista. Lanciare proclami di indignazione per ogni atto fascista
commesso, inviandoli a quello stato italiano che aiuta (finanziandoli) proprio
i nuovi fascisti e nazisti sono aria fritta (vi ricordate la ministra Meloni a
Milano in corteo con Casapound?....o i vari deputati di marca PDL a braccetto
con Fiore & co.? O in ultimo avete notato chi erano gli invitati al
funerale di Pino Rauti???).
Indignarsi
sulla carta quasi supplicando le istituzioni di intervenire è contro producente
ed assolutamente inefficace. Mostra il nostro lato debole. Ci si obietterà che
ANPI segue e difende la Costituzione italiana dove l’ideologia fascista è
bandita….e allora i nuovi fascisti cosa ci stanno a fare? Perché i prefetti, la
magistratura, lo Stato italiano non intervengono? Molto semplice perché allo
Stato italiano fa comodo avere una schiera di burattini che vedono il loro
unico amore verso la nazione, assoggettati e sottomessi allo stato, che non
fanno domande, che eseguono e basta. E se salutano a braccio teso, picchiano gli
immigrati e dicono che l’Olocausto non è mai esistito sputando sui milioni di
morti, uomini, donne e bambini, che male c’è?
Noi
comunisti di Linea Rossa non accettiamo tutto questo e riteniamo questa strategia
adottata dall’ ANPI non soltanto tatticamente sbagliata, ma anche profondamente
insulsa e priva di ogni ritorno. Le battaglie si combattono non soltanto “con
la penna”, le battaglie contro i nuovi fascisti dobbiamo combatterle
ridicolizzandoli, smascherandoli, mettendoli in ridicolo ed in evidente
difficoltà, sbeffeggiandoli davanti a tutti e mettendoli davanti alla storia ed
ai fatti compiuti. E se oseranno menare le mani, non dovremo appellarci a
nessuna istituzione, non dovremo richiamare i dettami e gli articoli di una
Costituzione ormai fatta a brandelli, ma dovremo rispondere ad armi pari,
proprio come i partigiani hanno fatto prima di noi.
Cosa serve secondo noi all’ANPI? Dovrebbe
essere più giovane, fresco, spregiudicato, dovrebbe lanciarsi a capofitto non
avendo paura di schierarsi anche sulle questioni di politica nazionale e del
sociale (vedi il non schieramento, anzi la loro ferma condanna al movimento
No-Tav). Servirebbe ad ANPI creare al proprio interno un sottoinsieme di
giovani antifascisti (proprio come fatto per la FGCI) che sia strumento di
studio e reclutamento per le nuove generazioni. Con una bandiera, un simbolo,
un sito internet, propri comitati direttivi e responsabili locali/nazionali: un
sottoinsieme sempre controllato dal
centro direttivo di ANPI, ma lasciando ai giovani ampi spazi di manovra ed
organizzazione. Questo permetterà ad ogni giovane antifascista di battersi
concretamente all’interno di un’unica associazione, unione di tanti gruppi e
movimenti Antifa presenti nel nostro paese, potenziando la giovane voce che fu
già gridata da altri giovani prima di noi.
Ci è
capitato spesso di andare in qualche sede ANPI, e di vedere i soliti 4 o 5
anziani giocare a carte davanti ad un bicchiere di vino: nulla di male per
carità. A chi non piace passare il tempo con amici ed in tutta tranquillità? Ma
le sedi ANPI non devono essere un passatempo per anziani, bensì un luogo di
studio e di serio antifascismo.
Nessuno
vuole qua “tirare per la giacchetta
l’ANPI” (Smuraglia Dixit). Anche a noi sta a cuore il forte sentimento
antifascista che contraddistingue ognuno di noi e vorremmo preservarlo
rendendolo efficace nel concreto. Vorremmo vedere un ANPI più fresco e giovane.
Un ANPI che non ha paura. Un ANPI che sia strumento efficace di lotta contro
tutti i fascismi, di ieri e di oggi, in memoria di ha perso la propria vita per
un ideale di libertà!
Ci sono
stati, per concludere, ex partigiani (che bisogna valutare quanto lo siano
stati!) che appoggiano la linea lassista di ANPI. Per loro questa “democrazia”
è una vera democrazia, che è da proteggere anche se è evidente che
all’antifascismo lo Stato italiano preferisce le camicie nere. Ve ne sono per
contro altri, come ad esempio il comandante Visone, Giovanni Pesce, (che noi
condividiamo) che ha dichiarato in una sua ultima intervista prima di
lasciarci: “Noi dei GAP, noi partigiani
abbiamo lottato duro. Ora tocca a voi giovani. Non abbassate la guardia mai, ma
continuate a lottare, fino in fondo!”.
Facciamolo
anche per loro!!!
Linea Rossa – Antifascismo e Resistenza |
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