L'eccidio di Pietransieri, non molto conosciuto ai più, risulta essere però uno tra i più incredibili ed orrendi eccidi perpetrati dall'occupante nazista e dai suoi scagnozzi fascisti in Italia. Si svolse nel paesino di Pietransieri il 21 Novembre 1943, piccolo borgo montano, frazione del comune di Roccaraso (Aquila).
Hitler ordinò alle forze tedesche di stanza in Italia centrale di mantenere le proprie posizioni fino alla primavera del 1946, facendo terra bruciata attorno alle formazioni partigiane operanti. Il maresciallo Albert Kesselring fece affiggere un manifesto nelle località di Rivisondoli, Pescocostanzo, Roccaraso, Roccacinquemiglia, e Pietransieri, secondo cui "Tutti coloro che si troveranno ancora in paese o sulle montagne circostanti saranno considerati ribelli e ad essi sarà riservato il trattamento stabilito dalle leggi di guerra dell’esercito germanico", minaccia che fu probabilmente ignorata dalla popolazione.
Fu così che in località bosco di Limmari i soldati tedeschi trucidarono 128 persone inermi, di cui 60 donne, 34 bambini, di cui un neonato di 1 mese, e molti vecchi, senza motivazioni documentate, ma per il semplice sospetto che la popolazione civile sostenesse i partigiani. I corpi restarono a lungo abbandonati nella boscaglia, nelle radure, fra le rovine dei casali, sepolti dalla neve sino all'estate del 1944.
La rappresaglia dei tedeschi, comandati dal maggiore Wolf Werner Graf von der Schulenburg (responsabile anche della strage di Matera), si accanì in un primo momento contro il bestiame razziato, mitragliato e abbandonato nei boschi circostanti. In un secondo momento i nazisti rastrellarono gli abitanti inermi che si trovavano fra i casali dei Limmari e li trucidarono.
Scampò alla strage una sola superstite, Virginia, una bambina di sei anni che fu occultata e protetta dalle vesti della mamma.
Sul luogo della strage fu edificato un piccolo tempio le cui pareti sono coperte di targhette di pietra che recano il nome e l’età di tutti i caduti. Per ricordare i martiri, si svolge nel paese il 20 novembre la fiaccolata del Ricordo che, sin dal 1945, ripercorre in maniera simbolica il percorso effettuato dalle sfortunate vittime, con una processione notturna che parte dalla località Limmari per giungere in paese.
Sul gonfalone del Comune di Roccaraso è stata appuntata la Medaglia d'Oro al Valor Militare il 15 luglio 1967 dall'allora capo dello stato Giuseppe Saragat, in memoria della terribile strage.
Tra il 2008 e il 2009 i registi Anna Cavasinni e Fabrizio Franceschelli hanno realizzato con gli abitanti di Pietransieri il film sulla memoria dell'eccidio "Il sangue dei Limmari". Testimoni oculari, fra i quali l'unica superstite della strage, Virginia Macerelli, e una gran parte della comunità locale hanno ricostruito il dramma dell'evacuazione e poi del terrore sparso tra i casolari dalle truppe tedesche.
Per chi vuole sapere di più
- Renato Caniglia, Il mostro di Limmari: l'eccidio di Pietransieri, Japadre, L'Aquila, 1972
- Ines Casanova, Quando la liberta muore : Pietransieri, N. Milano, Milano, 1975
- Italino Oddis, Quel novembre del '43 a Pietransieri : l'eccidio di Limmari, Grafica Peligna, Sulmona, 1988
- Paolo Paoletti, L' eccidio di Pietransieri : un crimine doppiamente efferato: perché compiuto contro innocenti che si sapevano tali, (a cura dell'Amministrazione), Roccaraso, 1996
- Lando Sciuba, La passione secondo Pietransieri. 12-21 novembre 1943, Edizione Libreria Colacchi, L'Aquila, 1997
- Anna Cavasinni e Fabrizio Franceschelli "Il sangue dei Limmari". Docu-Film prodotto da Territori-Link, Chieti (2009)
- Sandro Vitta, I fatti di Pietranseri (sic), in Resistenza, dicembre 1963, citato da Giorgio Bocca in Storia dell'Italia partigiana, Oscar Storia Mondadori, 2010
Sito internet
Ci
piacerebbe sapere cosa hanno da dire in proposito i nuovi fascisti di Forza
Nuova, Casapound, Blocco studentesco o simili….anzi no, probabilmente è
arrivato il momento di farli tacere. Per
sempre.
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