Questa volta la propaganda neonazista non ha fatto breccia tra gli
abitanti di un villaggio in un'isola nel nord della Grecia, che hanno
detto no alla carità razzista dei membri di Alba Dorata.
Il pomeriggio di domenica alcune decine di membri del
partito neonazista ellenico Alba Dorata si sono presentati nella piazza
principale di Potamia, un piccolo centro nell’isola greca di Thassos,
una delle più povere e depresse del paese. Con loro avevano un camion
carico di alimenti ed altri generi di prima necessità, che avevano
intenzione di distribuire agli abitanti, come sono soliti fare da tempo.
Ma solo a quelli greci. Un modo per alimentare il razzismo e farsi
propaganda a buon mercato, che purtroppo in molti casi funziona e
permette ai neonazisti di diventare punto di riferimento di ampie fasce
sociali schiacciate dalla crisi e dai piani lacrime e sangue della
troika.
Ma questa volta, in maniera probabilmente
inaspettata, gli abitanti del villaggio non si sono messi in fila a
ricevere la carità e ad ascoltare i proclami razzisti della banda
neonazista. Al contrario i membri di Alba Dorata sono stati ricevuti da
una folla di manifestanti che gridavano slogan contro il fascismo e la
xenofobia, e innalzavano striscioni e cartelli che dicevano chiaramente
"Il fascismo non passerà". A scendere in piazza un centinaio di persone,
aderenti ad alcune associazioni del villaggio, ad un club di tifosi di
calcio e ai partiti di sinistra, che hanno confinato in un angolo i
nazisti impedendogli di scaricare i prodotti da distribuire dal camion e
obbligandoli a togliere le tende dopo circa mezzora.
Scrive in
un comunicato la sezione di Syriza dell’isola di Thassos: “Si tratta di
un successo fenomenale del movimento antifascista e di una risposta
netta del popolo democratico e radicale di Thassos contro lo spaventoso
espandersi del fenomeno neo-nazista nel nostro paese. La gente
dell'isola ha mostrato la strada a tutti noi su come combattere e
sconfiggere il fascismo attraverso una mobilitazione massiccia e di
base”.
Si tratta di un episodio importante, per
quanto avvenuto in un piccolo villaggio dell’isola nel nord della
Grecia, in un paese nel quale i fascisti grazie alle coperture
istituzionali, alle complicità delle forze di sicurezza e alla crescente
disperazione sociale trovano sempre maggiori spazi per la propria
propaganda.
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