Un forte movimento di popolo (come ogni anno, diranno in molti), ma quest'anno è forte il sentore
che il 25 Aprile ha unito giovani e meno giovani in un fiume umano che sta
andando in un'unica direzione, lungo i binari della lontananza dalla politica
"di palazzo" e dal rigetto di ogni forma di rappresentanza
parlamentare ed istituzionale: da quella rappresentanza istituzionale che si
abbatte sfrontatamente contro il popolo lavoratore, sviluppando le più
reazionarie politiche anti-proletarie e caricando la classe proletaria italiana
di fardelli sempre più pesanti.
Parliamo ancora di proletari, sì.
Primo perché siamo comunisti.
Secondo perché così va il mondo nel capitalismo, e finchè ci
sarà il capitalismo esisteranno le classi, proletari e borghesi (con ogni loro
significativa sfaccettatura di piccola o media entità).
Il sentore che abbiamo avuto nella giornata del 25 Aprile è
che le persone non se ne stanno rendendo conto, ma la direzione che hanno preso
i tanti movimenti della sinistra popolare italiana (comunisti, anarchici,
socialdemocratici,…) sta portando in un unico punto di convergenza.
L'unione popolare ci sarà, anche se non abbiamo la sfera di
cristallo e non possiamo sapere quando. Intorno a chi, o a quale
movimento/partito politico, è un altro dilemma.
Ma, da comunisti, lotteremo fino alla morte per avere il
nostro tanto agognato Partito Comunista, che sia guida e voce del popolo
italiano in perenne lotta contro lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, e valido
strumento per smascherare ogni sopruso e magheggio
istituzionale perpertato dalla solita casta di regime e dai vari giullari di
corte che indegnamente gli ruotano intorno (e che quando parlano non beccano
neanche un congiuntivo!).
Il nostro Partito Comunista sarà giovane, forte e
marxista-leninista in tutta la sua essenza, e sarà l'unico che riuscirà a
portare a termine quello che la Resistenza partigiana aveva cominciato.
W il 25 Aprile!
W l'Italia democratica e Socialista!
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