martedì 30 aprile 2013

Napoli, messa in suffragio per Mussolini. Presente il presidente del consiglio provinciale




Circa un centinaio di persone hanno seguito nella chiesa di San Ferdinando del capoluogo campano, la cerimonia religiosa in suffragio di Benito Mussolini, organizzata dal Raggruppamento nazionale combattenti e reduci della Repubblica sociale italiana. 

Una messa in memoria del dittatore "testa di morto", dunque, a distanza da 68 anni dalla sua morte, dove circa un centinaio di persone hanno seguito la cerimonia religiosa in dovuto silenzio e con massima reverenza.

 

 


Tra i fedeli anche giovani ed esponenti politici, tra cui il segretario nazionale del Movimento Idea Sociale (nome mai sentito fino ad oggi!) Raffaele Bruno, il presidente del Consiglio provinciale di Napoli Luigi Rispoli e il consigliere regionale Luciano Schifone. L’omelia è stata affidata a don Pasquale Silvestri, che ha ricordato Benito Mussolini “grande politico e buon cristiano”.


La chiesa di San Ferdinando, in piazza Trieste e Trento, “è conosciuta dai napoletani come chiesa degli artisti. E (ha aggiunto il parroco) Benito Mussolini disse che per dare leggi savie al popolo bisogna essere anche un po’ artisti. Anche lui che è stato promotore di tante leggi giuste, volute e portate avanti da lui in prima persona, è stato un vero artista. Non sarà mai dimenticato perché ci ha ricordato quanto è bello essere italiani”. Nei pressi dell’altare, per tutta la durata della funzione, è stata retta da alcuni reduci la bandiera della Repubblica di Salò, con l’aquila imperiale in aggiunta al tricolore italiano.

Nella città veneta a chiedere che venisse ricordato il "testa di morto" era stato un fedele. Il sacerdote interpellato era apparso sorpreso: “Non capisco tanto clamore viene ricordato, assieme ad altri, un defunto e mi sarei aspettato meno attenzione mediatica e un profilo più basso su questa storia. Questo perché per i cattolici è giusto che qualsiasi peccatore, anche uno come Mussolini, possa redimersi anche dopo la morte”.

Seguendo la logica del Vangelo, la giustificazione dovrebbe filare liscio come l'olio (almeno la chiesa cattolica dovrebbe salvarsi la faccia). Ma c'è però un problema di fondo. Come giustificare i milioni di morti, uomini, donne ma soprattutto bambini caduti per mano del fascismo, dalla presa del potere fino al 1945? I pestaggi ad avversari politici e non solo che dal 1921 hanno invaso l'Italia intera? La decisa avversione per la democrazia? L'appoggio incondizionato a dei cani come i nazisti? E l'aver dato a loro campo libero pe commettere ogni sorta di angherie, soprusi e violenze proprio sul quel popolo italiano che loro (i fascisti) ancora oggi osannano ed elevano a razza privilegiata? L'aver messo alla fame milioni di famiglie italiane? L'aver mandato nei campi di lavoro e sterminio in Germania tante famiglie ebree italiane e tanti Partigiani?
Crediamo basti questo. Se ai sacerdoti cattolici è rimasto un briciolo di buon senso facciano una seria autocritica e per una volta lascino stare Dio, ma pensino un po' di più agli uomini e a quello che è stata la pagina più brutta (fino ad oggi) della storia italiana.







lunedì 29 aprile 2013

Cos'è stato il 25 Aprile quest'anno?



Un forte movimento di popolo (come ogni anno, diranno in molti), ma quest'anno è forte il sentore che il 25 Aprile ha unito giovani e meno giovani in un fiume umano che sta andando in un'unica direzione, lungo i binari della lontananza dalla politica "di palazzo" e dal rigetto di ogni forma di rappresentanza parlamentare ed istituzionale: da quella rappresentanza istituzionale che si abbatte sfrontatamente contro il popolo lavoratore, sviluppando le più reazionarie politiche anti-proletarie e caricando la classe proletaria italiana di fardelli sempre più pesanti.
Parliamo ancora di proletari, sì.
Primo perché siamo comunisti.
Secondo perché così va il mondo nel capitalismo, e finchè ci sarà il capitalismo esisteranno le classi, proletari e borghesi (con ogni loro significativa sfaccettatura di piccola o media entità).
Il sentore che abbiamo avuto nella giornata del 25 Aprile è che le persone non se ne stanno rendendo conto, ma la direzione che hanno preso i tanti movimenti della sinistra popolare italiana (comunisti, anarchici, socialdemocratici,…) sta portando in un unico punto di convergenza.
L'unione popolare ci sarà, anche se non abbiamo la sfera di cristallo e non possiamo sapere quando. Intorno a chi, o a quale movimento/partito politico, è un altro dilemma.
Ma, da comunisti, lotteremo fino alla morte per avere il nostro tanto agognato Partito Comunista, che sia guida e voce del popolo italiano in perenne lotta contro lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, e valido strumento per smascherare ogni sopruso e magheggio istituzionale perpertato dalla solita casta di regime e dai vari giullari di corte che indegnamente gli ruotano intorno (e che quando parlano non beccano neanche un congiuntivo!).
Il nostro Partito Comunista sarà giovane, forte e marxista-leninista in tutta la sua essenza, e sarà l'unico che riuscirà a portare a termine quello che la Resistenza partigiana aveva cominciato. 

W il 25 Aprile!

W l'Italia democratica e Socialista!

 

Linea Rossa vince!!!

Dati alla mano quest'oggi festeggiamo i 10.000 contatti che abbiamo in Italia!
Stanno infatti passando i mesi ma il nostro blog Anti-fascista viene sempre più seguito!
Riceviamo ciclicamente mail e commenti ai posts da sinceri Anti-fascisti ma anche da persone confuse, per colpa di una società che non vede di buon occhio la cultura e cerca in tutti i modi di evitare che i giovani di oggi si rendano conto di cosa sia stata la Resistenza Partigiana e di cosa sia il Comunismo (la contro rivoluzione sta producendo anche oggi i suoi effetti).

Questa cosa non ci scoraggia, ma anzi ci spinge a fare sempre meglio e di più!
10.000 contatti in Italia, senza dimenticarci dei 600 contatti negli Stati Uniti d'America, 400 in Germania e Russia, 300 in Francia, Paesi Bassi e Cina, più tanti altri followers sparsi per ogni dove del globo terrestre.

Tutti accomunati da un unico semplice e vivo sentimento: l' Anti-fascismo!

Grazie a tutti!




Milano: sul Duomo una guglia "adottata" dai neo-nazisti

Gli hammerskin finanziano il restauro. E ricevono un certificato ufficiale. Lealtà Azione è un' "associazione culturale e sociale". Dietro la sigla opera il circuito lombardo nato negli anni Ottanta da una costola nazista del Ku Klux Klan.

La storia del Duomo è legata da sempre "alla generosità di grandi famiglie e illustri mecenati". È l'incipit di "Adotta una Guglia", campagna con cui la Veneranda Fabbrica del Duomo invita i benefattori a "unire il proprio nome a una delle 135 guglie".
Una di queste, quella di San Vittore, è stata adottata e restaurata dai naziskin. Loro sono i "lupi" di Lealtà Azione, sigla dietro cui opera in Lombardia il circuito degli Hammerskin, il network internazionale neonazista nato a metà anni Ottanta negli Stati Uniti da una costola del Ku Klux Klan. Il leader di Lealtà Azione, Stefano Del Miglio, nel 2007 è stato condannato per un raid squadrista sui Navigli (4 agosto 2004): sei giovani di sinistra accoltellati. 


E' proprio un'associazione culturale e sociale...

martedì 23 aprile 2013

23 Aprile 1945: Spezia si libera dal nazifascismo!



Aspettando l'importantissimo 25 Aprile che liberò Milano, vogliamo ricordare il non meno importante 23 Aprile: data storica per la popolazione spezzina che riuscì a cacciare i nazifascisti dal proprio territorio.

Nel 1940 la popolazione spezzina raggiunse le 123.000 unità. Nel corso della seconda guerra mondiale, per la sua importanza industriale e militare, la Spezia subì ripetuti attacchi aerei da parte delle forze Alleate e, in particolare, nel 1943 ebbe pesanti danni a causa di massicci bombardamenti che colpirono l'Arsenale e diversi edifici cittadini.

Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 la Spezia, sede operativa della Xª Flottiglia MAS di J. Valerio Borghese rimase al centro di aspri combattimenti. Durante il periodo della Resistenza la tensione in città aumenta, sia per gli scontri con le formazioni partigiane, sia per le rappresaglie nazifasciste, costringendo la popolazione a subire pesantissime restrizioni. L'attività di repressione delle attività partigiane su tutto il territorio provinciale partiva direttamente dalla città capoluogo. Luoghi come il XXI Fanteria e la caserma della Milizia a nord della città, ora sede di un istituto scolastico, divennero tristemente famosi come siti dove si consumarono le torture e i delitti commessi dalle milizie fasciste.

La Spezia è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione essendo stata insignita della Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. La notte del 23 aprile 1945, le formazioni partigiane locali vinsero gli ultimi focolai di resistenza nazifascista e si impossessarono dei centri nevralgici della città, dichiarandola libera. Le prime elezioni libere diedero vita alla prima giunta comunale, la giunta della Liberazione presieduta dal sindaco Agostino Bronzi.