Skin-head irrompono al convegno Anpi
Momenti
di tensione, ieri, al convegno sulle foibe organizzato dall’Anpi a
Montebelluna. I militanti di "Veneto Fronte Skinheads"prima si sono
presentati all’ingresso dell'ex biblioteca dove l'Anpi teneva una conferenza
stampa con Alessandra Kersevan, poi hanno fatto la replica all’incontro
pubblico a Villa Wassermann, a Giavera. Ma la contestazione con volantinaggio
tra il pubblico è stata ben presto stoppata dai carabinieri che li hanno fatti
uscire dalla sala. Sono poi arrivati a Villa Wassermann anche gli esponenti
della Giovane Italia, movimento giovanile del Pdl, con Claudio Borgia, il
presidente provinciale, armato di megafono e gli altri pronti a volantinare. I
carabinieri hanno fatto lasciare fuori il magafono e li hanno invitati ad
assistere educatamente, astenendosi dal volantinare o dal disturbare i relatori
. L'arrivo a Montebelluna, con successivo trasloco a Villa Wassermann a
Giavera, dell'Anpi e di Alessandra Kersevan era stato oggetto di contestazioni
nei giorni precedenti, quelle contestazioni che avevano indotto il sindaco
Marzio Favero a revocare la concessione dell'auditorium della biblioteca tanto
da costringere l'Anpi a chiedere e trovare ospitalità a Giavera, dove il
sindaco Fausto Gottardo ha subito concesso la sala di villa Wassermann.
Il convegno era stato preceduto da una conferenza, nell'ex biblioteca, di
Alessandra Kersevan e del presidente provinciale dell'Anpi, Umberto Lorenzoni,
che hanno stigmatizzato il comportamento del sindaco di Montebelluna per la
revoca della concessione della sala. La studiosa ha illustrato le fonti
storiche delle sue ricerche: fuori della porta, guardati a vista dai
carabinieri, si erano radunati gli skinheads e poi era arrivato anche qualcuno
della Giovane Italia. Solo qualche battuta all'uscita, ma nulla di più. A
Giavera ci sono stati invece momenti di tensione. Quando la conferenza è
iniziata, gli skinheads sono entrati in una sala piena. A quel punto il sindaco
Fausto Gottardo ha detto loro che se volevano potevano rimanere in sala, ma
senza disturbare. Quando però hanno cominciato a distribuire i loro volantini
tra la gente, il pubblico è insorto, si è messo a cantare "Bella
ciao" e a urlare che la smettessero. A quel punto c'è stato l'intervento
dei carabinieri che li hanno fatti uscire, lì c'è stato qualche battibecco tra
i contestatori e il sindaco Gottardo. Poi gli skinheads se ne sono andati.
Partiti loro, sono arrivati quelli della Giovane Italia, in testa Claudio
Borgia con il megafono in mano, un altro con la bandiera italiana, gli altri
con volantini da distribuire tra la gente. Sono stati invitati a sedersi. Così
si sono sistemati in fondo alla sala, lasciandosi andare a qualche mugugno in
occasione dei passaggi più "forti" dell'intervento di Alessandra
Kersevan.
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