lunedì 11 febbraio 2013

Skin-head irrompono al convegno Anpi



Momenti di tensione, ieri, al convegno sulle foibe organizzato dall’Anpi a Montebelluna. I militanti di "Veneto Fronte Skinheads"prima si sono presentati all’ingresso dell'ex biblioteca dove l'Anpi teneva una conferenza stampa con Alessandra Kersevan, poi hanno fatto la replica all’incontro pubblico a Villa Wassermann, a Giavera. Ma la contestazione con volantinaggio tra il pubblico è stata ben presto stoppata dai carabinieri che li hanno fatti uscire dalla sala. Sono poi arrivati a Villa Wassermann anche gli esponenti della Giovane Italia, movimento giovanile del Pdl, con Claudio Borgia, il presidente provinciale, armato di megafono e gli altri pronti a volantinare. I carabinieri hanno fatto lasciare fuori il magafono e li hanno invitati ad assistere educatamente, astenendosi dal volantinare o dal disturbare i relatori . L'arrivo a Montebelluna, con successivo trasloco a Villa Wassermann a Giavera, dell'Anpi e di Alessandra Kersevan era stato oggetto di contestazioni nei giorni precedenti, quelle contestazioni che avevano indotto il sindaco Marzio Favero a revocare la concessione dell'auditorium della biblioteca tanto da costringere l'Anpi a chiedere e trovare ospitalità a Giavera, dove il sindaco Fausto Gottardo ha subito concesso la sala di villa Wassermann.



Il convegno era stato preceduto da una conferenza, nell'ex biblioteca, di Alessandra Kersevan e del presidente provinciale dell'Anpi, Umberto Lorenzoni, che hanno stigmatizzato il comportamento del sindaco di Montebelluna per la revoca della concessione della sala. La studiosa ha illustrato le fonti storiche delle sue ricerche: fuori della porta, guardati a vista dai carabinieri, si erano radunati gli skinheads e poi era arrivato anche qualcuno della Giovane Italia. Solo qualche battuta all'uscita, ma nulla di più. A Giavera ci sono stati invece momenti di tensione. Quando la conferenza è iniziata, gli skinheads sono entrati in una sala piena. A quel punto il sindaco Fausto Gottardo ha detto loro che se volevano potevano rimanere in sala, ma senza disturbare. Quando però hanno cominciato a distribuire i loro volantini tra la gente, il pubblico è insorto, si è messo a cantare "Bella ciao" e a urlare che la smettessero. A quel punto c'è stato l'intervento dei carabinieri che li hanno fatti uscire, lì c'è stato qualche battibecco tra i contestatori e il sindaco Gottardo. Poi gli skinheads se ne sono andati. Partiti loro, sono arrivati quelli della Giovane Italia, in testa Claudio Borgia con il megafono in mano, un altro con la bandiera italiana, gli altri con volantini da distribuire tra la gente. Sono stati invitati a sedersi. Così si sono sistemati in fondo alla sala, lasciandosi andare a qualche mugugno in occasione dei passaggi più "forti" dell'intervento di Alessandra Kersevan.


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