Mario Borghezio ha provato a inscenare un comizio elettorale domenica 10 Febbraio in piazza La Pera a Pisa. Nessuna pubblicità annunciava nei giorni precedenti
l'appuntamento pubblico. Certo anche l'europarlamentare era ben
consapevole dell'ostilità della città alle sue provocazioni razziste.
Pisa ha infatti risposto alla presenza di Borghezio non solo disertando
il comizio ma assediando fisicamente l'ingresso di piazza La Pera, blindata
da corposi schieramenti di polizia e carabinieri.
Cinquanta manifestanti hanno contestato Borghezio che in brevissimo
tempo ha dovuto sospendere l'uscita e si è fatto scortare dagli agenti
della digos fuori dalla piazza, ripiegando in via San Martino. Qui i
manifestanti hanno raggiunto il leghista ma la polizia si è prontamente
schierata a protezione della sua fuga. Si sono accesi gli scontri. Prima
spintoni, poi sono volate alcune manganellate, infine la polizia, messa
in difficoltà dalla pressione dei manifestanti, ha caricato una prima
volta. Un compagno è stato fermato in questa circostanza e il presidio
si è spostato in Corso Italia con le forze di polizia schierate con le
spalle a logge di Banchi. Borghezio, caricato su un'auto, si dileguava.
In Corso Italia, angolo via San Martino, una nuova carica è stata
innescata per le pressioni di tutto il presidio che chiedeva l'immediato
rilascio del fermo, condotto nel frattempo in Questura. A questo punto i
manifestanti si sono spostati sul Lungarno Gambacorti, bloccandolo con
transenne. Dopo circa mezz'ora di blocco il compagno fermato è stato
rilasciato. A questo punto anche il blocco è stato tolto.
Ancora una volta polizia e carabinieri si sono dati un bel da fare per
proteggere chi altro non fa che propagandare odio razziale, ma a Pisa
leghisti e fascisti non sono i benvenuti.
Cinquanta manifestanti hanno contestato Borghezio che in brevissimo tempo ha dovuto sospendere l'uscita e si è fatto scortare dagli agenti della digos fuori dalla piazza, ripiegando in via San Martino. Qui i manifestanti hanno raggiunto il leghista ma la polizia si è prontamente schierata a protezione della sua fuga. Si sono accesi gli scontri. Prima spintoni, poi sono volate alcune manganellate, infine la polizia, messa in difficoltà dalla pressione dei manifestanti, ha caricato una prima volta. Un compagno è stato fermato in questa circostanza e il presidio si è spostato in Corso Italia con le forze di polizia schierate con le spalle a logge di Banchi. Borghezio, caricato su un'auto, si dileguava.
In Corso Italia, angolo via San Martino, una nuova carica è stata innescata per le pressioni di tutto il presidio che chiedeva l'immediato rilascio del fermo, condotto nel frattempo in Questura. A questo punto i manifestanti si sono spostati sul Lungarno Gambacorti, bloccandolo con transenne. Dopo circa mezz'ora di blocco il compagno fermato è stato rilasciato. A questo punto anche il blocco è stato tolto.
Ancora una volta polizia e carabinieri si sono dati un bel da fare per proteggere chi altro non fa che propagandare odio razziale, ma a Pisa leghisti e fascisti non sono i benvenuti.
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