Come molti di voi ormai sapranno, Lunedì
8 luglio è andato in onda su Rai Tre in prima serata il programma ‘Il viaggio’,
con Pippo Baudo. Al suo interno è stato dedicato un servizio al Sacrario delle
Fosse Ardeatine nel quale il presentatore ha intervistato il maggiore
dell’Esercito Italiano, Francesco Sardone. Purtroppo ancora una volta, parlando
di via Rasella, si sono rappresentati i fatti come se si fosse trattato di un
attentato terroristico, e non di una "legittima azione di guerra
partigiana", come è stato riconosciuto più volte dalla Corte di Cassazione
italiana e da numerosi tribunali, nonché dal comune sentire Antifascista.
Dispiace (viene sottolineato in una
presa di posizione dell'Anpi romano) che uno dei più noti volti della TV
italiana abbia scelto, ponendo le domande, di porre l’accento su presunti fatti
poco chiari ancora oggi, quando la verità storica dovrebbe essere oramai
riconosciuta e sedimentata.
Inoltre è bene e dovuto correggere
il maggiore Sardone, che ha raccontato che dopo l’8 settembre del 1943 i Gruppi
Armati Proletari cominciarono a compiere attentati contro i tedeschi,
evidentemente confondendo i G.A.P. , Gruppi di Azione Patriottica responsabili
dell’azione di via Rasella, con i Gruppi Armati Proletari, gruppo terroristico
degli anni di piombo (!!!).
Parlando della rappresaglia, le
domande di Baudo sembrano legittimare le presunte leggi di guerra, solo in
parte spiegate dal maggiore dell’Esercito, continuando a diffondere l’errata idea
che si potessero uccidere 10 persone per ogni militare morto. Baudo afferma:
”Dobbiamo dire la verità, sui fatti ancora si discute… gli autori non si sono
mai presentati, anzi, sono stati insigniti di medaglia d’oro ed alcuni hanno
fatto i deputati”.
In realtà l'eccidio fu compiuto dai
tedeschi in gran segreto e in tempi rapidissimi (21 ore dopo l'azione), in
combutta con la polizia fascista, che consegnò alle SS di Kappler una parte
delle vittime. Non fu rivolto alcun appello a consegnarsi agli autori
dell'azione di via Rasella nè vi fu alcun preavviso della rappresaglia. Proprio
per celare il posto dell'eccidio, i tedeschi fecero esplodere delle bombe
all'ingresso delle cave Ardeatine.
Ricordiamo quindi al signor Baudo,
nel 70° anniversario della Resistenza, e a tutti i cittadini italiani qual'ora
lo avessero dimenticato, che la Verità è un’altra, già scritta e verificata dai
dovuti tribunali e dal comune sentire Antifascista sul quale è nata la
Repubblica Italiana.
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