L'Eccidio di Piazza Tasso a Firenze avvenne in un caldo pomeriggio del 17 luglio 1944 per opera delle milizie repubblichine guidate da Giuseppe Bernasconi, braccio destro del famigerato comandante delle SS Italiane Mario Carità e servo sporco delle SS naziste presenti ingiustamente sul suolo nazionale.
In quel pomeriggio d'estate, molti abitanti del quartiere fiorentino di San Frediano erano in piazza. Si trattava in gran parte di donne, anziani e bambini dato che i giovani e gli uomini validi erano quasi tutti nascosti per evitare i rastrellamenti.
Ad un certo punto si presentò un camion con a bordo alcuni militi repubblichini e, fermatosi all'angolo tra Via Giovanni Villani e Viale Francesco Petrarca, gli occupanti aprirono improvvisamente il fuoco sulla gente in piazza.
L'ipotesi più probabile per spiegare l'efferato atto (i repubblichini non erano stati molestati o fatti segno di atti ostili) fu quella di una sanguinosa ritorsione contro un quartiere, San Frediano, di solide tradizioni Antifasciste e sostenitore della Resistenza partigiana.
Sotto il fuoco degli uomini di Bernasconi rimasero cinque vittime: Ivo Poli (di soli 8 anni), Aldo Arditi, Igino Bercigli, Corrado Frittelli e Umberto Peri; si contarono inoltre numerosi feriti più o meno gravi. Altri abitanti del quartiere furono catturati e di loro si persero le tracce. Solo molti anni dopo, nel 1952, furono ritrovati i loro corpi sul greto del fiume Arno, nei pressi del Parco delle Cascine: erano stati tutti barbaramente fucilati.
La strage è ricordata dal monumento visibile nella fotografia che segue e che mostra una targa posta all'angolo tra la piazza ed il viale Francesco Petrarca.
QUESTO (E MOLTO ALTRO) E' QUANTO IL FASCISMO HA "REGALATO"
AL POPOLO ITALIANO!
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