Come si sta muovendo la destra nazi-fascista lombarda
Alla
vigilia del 28 ottobre, anniversario della Marcia su Roma, crediamo sia
importante tracciare un quadro di ciò che si sta ultimamente muovendo
nell’estrema destra milanese e lombarda. Rispetto all’anniversario in
questione, a Milano sono previste tre cene ufficiali: quella di Forza Nuova al
Presidio, quella di Lealtà e Azione alla Skinhouse di Bollate e quella della Fiamma Tricolore e Destra per Milano in un ristorante in
zona Stazione Centrale. A queste si aggiungeranno altre piccole cene
“clandestine” organizzate da ex Alleanza nazionale: da una parte il gruppo
Capotosti-Fidanza-Frassinetti e, dall'altra, i larussiani. Il sedicente ordine
dell'Aquila Romana, dal canto suo, si ritroverà a Predappio a Villa
Carpena Mussolini. Per i giorni successivi, il 1 Novembre, le solite cose al
Campo X del Cimitero maggiore e il 2 una manifestazione in Piazza Missori
promossa dalla Fiamma tricolore in solidarietà con i due marò incarcerati in
India.
Premesso questo, e più in generale, notiamo che sul versante istituzionale si è
in attesa delle decisioni che assumeranno gli ex di Alleanza nazionale circa
una loro fuoriuscita dal Popolo della libertà o di ciò che ne sarà. Una
scissione “morbida”, che dovrebbe portare a un nuovo soggetto politico che
subito si alleerebbe, in vista delle elezioni politiche, con la nuova creatura
di Silvio Berlusconi. E se sul piano nazionale questa spaccatura non dovrebbe
coinvolgere assolutamente l’intera ex An, ma solo una sua parte, forse
minoritaria, andranno verificate le adesioni a livello lombardo dove il clan La
Russa ha sempre spadroneggiato. L’eventuale scissione aennina interesserebbe
certamente, aprendo a una possibile riunificazione di tutti gli ex missini, sia
La Destra di Francesco Storace, che nonostante il vento nazionale favorevole e
la nomina di un nuovo segretario a Milano (il giovane architetto Massimiliano
Stark Russo) qui stenta a decollare, sia la Fiamma Tricolore impegnata in un
proprio rilancio, soprattutto in provincia (nel partitino, guidato da Attilio
Carelli e Gabriele Leccisi, sono anche recentemente confluiti alcuni ex
militanti missini di An). Forza Nuova si agita
ma non cresce, anzi, diversi suoi militanti se ne stanno andando: i ragazzini con gli
Hammerskin e i “vecchi” con La Destra di Storace. Sembrerebbe anche che si stia
configurando una sorta divisione interna tra una linea più moderata e una più
“radicale” guidata dal coordinatore lombardo Salvatore Ferrara. Con lui anche i
brianzoli. In Forza nuova, imbeccati dai vertici nazionali, si parla
insistentemente dei successi conseguiti in Grecia da Alba dorata, anche grazie
a uno squadrismo di tipo razzista contro gli immigrati, ma soprattutto di
“rivoluzione” imminente. Qualcuno di conseguenza crede sia arrivato il momento
di agire. Non va molto meglio però neanche tra gli Hammerskin (Lealtà e
azione), alle prese con una divaricazione, anche qui, tra milanesi e brianzoli.
I primi si stanno riavvicinando al gruppo della Skinhouse, mentre i secondi
vorrebbero cavalcare la politica a pieno titolo, immanicandosi con La Destra di
Storace. Nel gruppo milanese, per forti contrasti interni, è stato anche
giubilato Stefano Del Miglio, praticamente cacciato. Quanto a Casa Pound la
decisione di presentare proprie liste elettorali alle prossime elezioni di Roma
e del Lazio, dopo le dimissioni della giunta Polverini, il capo effettivo di
Milano, ovvero Marco Clemente (Arioli lo è solo ufficialmente), in quanto
dirigente del PDL si sta trovando in evidente difficoltà. Per altro, la tentata
occupazione nelle settimane passate di uno stabile in viale Forze Armate si è
risolta in autentico fallimento, se non in una farsa. Poche ore di permanenza
con sgombero immediato senza colpo ferire. All’impresa erano comunque convenuti
una cinquantina di militanti, metà dei quali provenienti da altre provincie
lombarde, più una decina di ultras amici di “Francone” Pascucci (vice di
Clemente e gestore del bar-sede di Quarto Oggiaro). Sul fronte del reducismo,
da segnalare che i pochi repubblichini rimasti (quest'anno ne sono morti una
decina) si stanno riunendo in una federazione “per l'onore d'Italia”, che
comprenderebbe le tre sigle storiche Anai (arditi), Uncrsi (repubblichini) e
Decima Mas del principe golpista nero Junio Valerio Borghese.
Nessun commento:
Posta un commento