lunedì 22 ottobre 2012

Come si sta muovendo la destra nazi-fascista lombarda



Alla vigilia del 28 ottobre, anniversario della Marcia su Roma, crediamo sia importante tracciare un quadro di ciò che si sta ultimamente muovendo nell’estrema destra milanese e lombarda. Rispetto all’anniversario in questione, a Milano sono previste tre cene ufficiali: quella di Forza Nuova al Presidio, quella di Lealtà e Azione alla Skinhouse di Bollate e quella della Fiamma Tricolore e Destra per Milano in un ristorante in zona Stazione Centrale. A queste si aggiungeranno altre piccole cene “clandestine” organizzate da ex Alleanza nazionale: da una parte il gruppo Capotosti-Fidanza-Frassinetti e, dall'altra, i larussiani. Il sedicente ordine dell'Aquila Romana, dal canto suo, si ritroverà a Predappio a Villa Carpena Mussolini. Per i giorni successivi, il 1 Novembre, le solite cose al Campo X del Cimitero maggiore e il 2 una manifestazione in Piazza Missori promossa dalla Fiamma tricolore in solidarietà con i due marò incarcerati in India.




Premesso questo, e più in generale, notiamo che sul versante istituzionale si è in attesa delle decisioni che assumeranno gli ex di Alleanza nazionale circa una loro fuoriuscita dal Popolo della libertà o di ciò che ne sarà. Una scissione “morbida”, che dovrebbe portare a un nuovo soggetto politico che subito si alleerebbe, in vista delle elezioni politiche, con la nuova creatura di Silvio Berlusconi. E se sul piano nazionale questa spaccatura non dovrebbe coinvolgere assolutamente l’intera ex An, ma solo una sua parte, forse minoritaria, andranno verificate le adesioni a livello lombardo dove il clan La Russa ha sempre spadroneggiato. L’eventuale scissione aennina interesserebbe certamente, aprendo a una possibile riunificazione di tutti gli ex missini, sia La Destra di Francesco Storace, che nonostante il vento nazionale favorevole e la nomina di un nuovo segretario a Milano (il giovane architetto Massimiliano Stark Russo) qui stenta a decollare, sia la Fiamma Tricolore impegnata in un proprio rilancio, soprattutto in provincia (nel partitino, guidato da Attilio Carelli e Gabriele Leccisi, sono anche recentemente confluiti alcuni ex militanti missini di An). Forza Nuova si agita ma non cresce, anzi, diversi suoi militanti se ne stanno andando: i ragazzini con gli Hammerskin e i “vecchi” con La Destra di Storace. Sembrerebbe anche che si stia configurando una sorta divisione interna tra una linea più moderata e una più “radicale” guidata dal coordinatore lombardo Salvatore Ferrara. Con lui anche i brianzoli. In Forza nuova, imbeccati dai vertici nazionali, si parla insistentemente dei successi conseguiti in Grecia da Alba dorata, anche grazie a uno squadrismo di tipo razzista contro gli immigrati, ma soprattutto di “rivoluzione” imminente. Qualcuno di conseguenza crede sia arrivato il momento di agire. Non va molto meglio però neanche tra gli Hammerskin (Lealtà e azione), alle prese con una divaricazione, anche qui, tra milanesi e brianzoli. I primi si stanno riavvicinando al gruppo della Skinhouse, mentre i secondi vorrebbero cavalcare la politica a pieno titolo, immanicandosi con La Destra di Storace. Nel gruppo milanese, per forti contrasti interni, è stato anche giubilato Stefano Del Miglio, praticamente cacciato. Quanto a Casa Pound la decisione di presentare proprie liste elettorali alle prossime elezioni di Roma e del Lazio, dopo le dimissioni della giunta Polverini, il capo effettivo di Milano, ovvero Marco Clemente (Arioli lo è solo ufficialmente), in quanto dirigente del PDL si sta trovando in evidente difficoltà. Per altro, la tentata occupazione nelle settimane passate di uno stabile in viale Forze Armate si è risolta in autentico fallimento, se non in una farsa. Poche ore di permanenza con sgombero immediato senza colpo ferire. All’impresa erano comunque convenuti una cinquantina di militanti, metà dei quali provenienti da altre provincie lombarde, più una decina di ultras amici di “Francone” Pascucci (vice di Clemente e gestore del bar-sede di Quarto Oggiaro). Sul fronte del reducismo, da segnalare che i pochi repubblichini rimasti (quest'anno ne sono morti una decina) si stanno riunendo in una federazione “per l'onore d'Italia”, che comprenderebbe le tre sigle storiche Anai (arditi), Uncrsi (repubblichini) e Decima Mas del principe golpista nero Junio Valerio Borghese.

 

 

 


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