lunedì 29 ottobre 2012

Basta discuterne passivamente!



Commemorazioni della marcia su Roma, manifestazione a Predappio, cene fasciste, canti inneggianti a Mussolini ed Hitler….se lo stato italiano non fa niente…..CI DOBBIAMO PENSARE NOI!

Ricordiamoci bene che......

 



Non dimenticare mai che i meno fascisti tra i fascisti sono sempre fascisti - [Roque Dalton, Poesie clandestine, 1974]

Tre assoluzioni e tre ergastoli per gli eccidi della primavera 1944



Tre assoluzioni e tre ergastoli, da parte della Corte militare d'appello, nei confronti di ex ufficiali tedeschi della Divisione corazzata 'Hermann Goring', oggi novantenni, alla sbarra perchè ritenuti responsabili di numerosi eccidi di civili compiuti sull'Appennino tosco-emiliano nella primavera del 1944. Le vittime furono circa 400. Gli imputati, secondo l'accusa, avrebbero a vario titolo ''contribuito a cagionare la morte di numerosi privati cittadini italiani... che non prendevano parte alle operazioni militari, fra cui donne, anziani e bambini inermi, agendo con crudeltà e premeditazione''. Tutto ciò, ''agendo in parte in ossequio alle direttive del comando d'appartenenza, in parte di propria iniziativa'' e, comunque, ''senza necessità e senza giustificato motivo'', ''nell'ambito e con finalità di ampie spedizioni punitive contro i partigiani e la popolazione civile che a quelli si mostrava solidale''. Gli ex militari rinviati a giudizio furono 12. Il tribunale di Verona, il 6 luglio 2011, ne condannò 9 all'ergastolo, assolvendone tre. Altri tre - riferisce l'Ansa - sono deceduti nelle more del processo d'appello, che ha visto dunque sei imputati: l'allora capitano dell'esercito tedesco Helmut Odenwald, di 93 anni; l'ex tenente Erich Koeppe (93); i sottotenenti Hans Georg Karl Winkler (90) e Ferdinand Osterhaus (95); il caporale, e poi sergente, Alfred Luhmann (87) e il sergente Wilhelm Stark (92). La Corte militare d'appello ha oggi assolto Odenwald, Koeppe e Osterhaus e confermato l'ergastolo a Winkler, Luhmann e Stark. La conferma della condanna di primo grado era stata sollecitata dal procuratore generale Antonio Sabino, mentre i difensori degli imputati avevano chiesto l'assoluzione. Poi c'e' l'uccisione di 14 cittadini, tra cui tre ragazzi di soli 17 anni, avvenuta il 10 aprile nella zona di Monte Morello (Firenze), a Ceppeto e Cerreto Maggio, due localita' dei comuni di Sesto Fiorentino e Vaglia. Gli unici due condannati in primo grado, Koeppe e Odenwald, sono stati assolti. Ben 200, invece, le persone trucidate in varie zone del monte Falterona, proprio al confine tra la Toscane l'Emilia Romagna, tra il 13 e il 18 aprile. Tra le localita' in cui la divisione Goering ha colpito, uccidendo anche donne e bambini, Vallucciole, Stia, Pratovecchio, Partina, Moscaio, Castagno d'Andrea, Badia Prataglia, Caprese Michelangelo, Santa Maria Serelli. Condanna all'ergastolo confermata per Luhmann, Stark e Winkler, assoluzione per Koeppe e Odenwald. Venti, infine, le persone ammazzate il 4 e il 5 maggio a Mommio, una frazione di Fivizzano (Massa Carrara). Anche questo episodio e' rimasto senza colpevoli perche' Osterhaus, Stark e Winkler, condannati in primo grado all'ergastolo, sono stati tutti assolti. Molte le parti civili costituite nel processo. Oltre a numerosissimi parenti delle vittime anche, tra l'altro, la presidenza del Consiglio dei ministri, l'Anpi, le Regioni Toscana ed Emilia Romagna, le province di Reggio Emilia, Modena, Firenze, Massa Carrara e Arezzo, i Comuni dei territori dove sono avvenute le stragi. Le uccisioni sono state raggruppate, nel capo di imputazione, in quattro episodi. Il primo riguarda la morte di ''circa 156 civili'', avvenuta il 18 e il 20 marzo 1944 in varie localita' dei comuni di Montefiorino (Modena) e Villa Minozzo (Reggio Emilia): Monchio, Susano, Costrignano, Civago e Cervarolo. Per le uccisioni del 18 marzo e' stata confermata la condanna nei confronti di Luhmann, mentre sono stati assolti Osterhaus e Odenwald; per le vittime del 20 e' stata invece confermata la condanna di Stark. Poi c'e' l'uccisione di 14 cittadini, tra cui tre ragazzi di soli 17 anni, avvenuta il 10 aprile nella zona di Monte Morello (Firenze), a Ceppeto e Cerreto Maggio, due localita' dei comuni di Sesto Fiorentino e Vaglia. Gli unici due condannati in primo grado, Koeppe e Odenwald, sono stati assolti. Ben 200, invece, le persone trucidate in varie zone del monte Falterona, proprio al confine tra la Toscane l'Emilia Romagna, tra il 13 e il 18 aprile. Tra le localita' in cui la divisione Goering ha colpito, uccidendo anche donne e bambini, Vallucciole, Stia, Pratovecchio, Partina, Moscaio, Castagno d'Andrea, Badia Prataglia, Caprese Michelangelo, Santa Maria Serelli. Condanna all'ergastolo confermata per Luhmann, Stark e Winkler, assoluzione per Koeppe e Odenwald. Venti, infine, le persone ammazzate il 4 e il 5 maggio a Mommio, una frazione di Fivizzano (Massa Carrara). Anche questo episodio e' rimasto senza colpevoli perche' Osterhaus, Stark e Winkler, condannati in primo grado all'ergastolo, sono stati tutti assolti. Molte le parti civili costituite nel processo. Oltre a numerosissimi parenti delle vittime anche, tra l'altro, la presidenza del Consiglio dei ministri, l'Anpi, le Regioni Toscana ed Emilia Romagna, le province di Reggio Emilia, Modena, Firenze, Massa Carrara e Arezzo, i Comuni dei territori dove sono avvenute le stragi.

 

venerdì 26 ottobre 2012

A fianco degli antifascisti Greci, la nostra solidarietà antifascista internazionale - Iniziative a Firenze



La Grecia rappresenta per molti di noi un chiaro esempio della violenza con cui le misure economiche di austerity si scatenano contro la classe lavoratrice, i disoccupati ed i soggetti più deboli; ma, al tempo stesso, è anche un esempio della resistenza che questi soggetti esprimono giorno dopo giorno con scioperi, blocchi, sfida dei divieti e della violenza poliziesca, sperimentando vecchie e nuove forme di solidarietà e autogestione.
Ma se la crisi e le sue ricadute materiali generano resistenza osserviamo anche il preoccupante riaffacciarsi, nell'attualità dello scontro politico, di un fenomeno che pensavamo di aver confitto: il fascismo.
Tutta l' Europa sta registrando la recrudescenza di un neofascismo che, sebbene in un contesto storico differente, è, nelle forme e nei metodi, identico a quanto visto in passato.
Ungheria, Belgio, Italia, Germania, lunga sarebbe la lista degli stati in cui, pur in forme e in modi diversi,si sovrappongono ampi pezzi dello stato con le organizzazioni neofasciste, finanziate e usate come braccio armato contro quei movimenti che mettono in discussione sfruttamento e interessi del capitale.
La Grecia sta rappresentando anche in questo senso, con la presenza e la crescita di organizzazioni come Alba Dorata, un esempio di quanto questa sovrapposizione sia un pericolo reale, di quanto ampi settori dello stato vedano nel fascismo una soluzione alla gestione della crisi.
Alba Dorata agisce, come in passato abbiamo già tragicamente vissuto, nei modi classici della dottrina fascista, con le stesse collusioni con ampi settori dello stato che copre e finanzia i suoi membri, garantisce loro l'impunità, trasforma la paura per il futuro in necessità di sicurezza.
Ai suoi membri viene “consentito” di svolgere veri e propri compiti di polizia/pulizia nei confronti di immigrati e contro le loro organizzazioni, operando vere e proprie espulsioni della popolazione immigrata, attacchi contro le sedi dei partiti della sinistra e delle realtà di movimento. Le questure vengono usate come luoghi sicuri, e da li provengono numerose delle informazioni a loro disposizione. Oltre la metà delle forze di polizia vota per Alba Dorata. Non è quindi una semplice casualità che Alba Dorata abbia raggiunto il 7% nelle ultime elezioni, quando nelle precedenti tornate non arrivava all'1%.
Noi non siamo in Grecia ma, nostro malgrado, viviamo in questa fase storica e come tale siamo pienamente coinvolti in tutto ciò che sta succedendo al suo interno. Troppe le ramificazioni, troppe le connessioni europee tra organizzazioni neofasciste, troppe le attenzioni del neofascismo italiano per quanto sta succedendo con Alba Dorata, troppo nella storia intreccia il neofascismo nostrale con quello greco, troppe le similitudini per le conseguenze delle politiche di lacrime e sangue del Governo Monti. Gli antifascisti greci non stanno certo a guardare e si organizzano nelle forme e nei modi più efficaci, mettendosi in gioco in prima persona, assumendosi nei confronti di Alba Dorata una responsabilità storica per il loro futuro e non solo. Subiscono ogni giorno attacchi a cui rispondono senza timore nonostante gli arresti e le torture subite nei commissariati.
Noi siamo al loro fianco. Raccogliamo l'invito dei compagni greci a mobilitarsi, a denunciare quanto sta succedendo, a creare momenti di solidarietà e lotta per sostenere la loro lotta contro Alba Dorata, la nostra lotta comune contro il fascismo.

Giovedì 8 Novembre ore 21.30
Iniziativa – Dibattito con la presenza di compagni/e e antifascisti greci al Cpa Firenze Sud
Sabato 17 Novembre ore 16.00
Manifestazione davanti al Consolato Greco – Via Cavour

 

I fascisti di FN contro la comunità Gay: "Le perversioni vanno curate"



"Questo è il regalino che ci siamo trovati questa mattina. Che dire?". Non aggiunge altre parole Vincenzo Branà, responsabile del centro culturale della comunità Lesbo-gay-bisex-trans di Bologna, denunciando i contenuti omofobi dello striscione di Forza nuova trovato stamane davanti all'ingrezzo del Cassero. "Le perversioni vanno curate", hanno scritto esponenti del movimento di estrema destra, che attacca il sostegno di comune e Regione al festival Gender bender sulle identità sessuali.

 


Questa foto, pubblicata sulla pagina Facebook del centro di via Don Minzoni, sta sollevando rabbia e orrore in Rete. Riportiamo alcuni commenti "Purtroppo l'omofobia è molto più difficile da curare. Cambiate cervello", "Il fascismo è una perversione", "E' solamente la loro la perversione che va curata...che si vergognino" sono solo alcuni dei messaggi di solidarietà. E c'è anche chi propone di restituire lo striscione appendendolo davanti alla loro sede, ma in pieno giorno e magari anche con flash-mob tipo baci e abbracci.
Linea Rossa appoggia senza indugi questa bella idea!!! 

 

giovedì 25 ottobre 2012

Smuraglia: "C'è un crescendo neofascista che va fermato"



Il presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia, chiede di incontrare il Ministro degli Interni e i rappresentanti dell'Associazione Nazionale magistrati per rilanciare l'iniziativa antifascista.  Ricorda Smuraglia: "La notizia della manifestazione del ricordo della marcia su Roma è ancora una volta vergognosa, come lo è stata quella della dedica di un sacrario a Graziani, i numerosi episodi di manifestazioni neofasciste, le aggressioni ai licei romani e così via. C'è un crescendo, che bisogna assolutamente fermare, perché indegno di un paese democratico e antifascista".
"L'ANPI - sottolinea - ha avviato dal 25 luglio una campagna di mobilitazione su questi temi, ha denunciato all'autorità giudiziaria i responsabili del sacrario a Graziani e non ha mancato di reagire ad ognuno di questi episodi, chiamando anche alle loro responsabilità le autorità dello Stato, le Istituzioni, gli Enti locali".
"Ora basta, faremo ancora di più: chiederemo un incontro al Ministro degli Interni, anche sulla base del documento del 25 luglio scorso redatto con l'Istituto Alcide Cervi, proporremo un incontro con l'ANM per verificare il livello della sensibilità della magistratura sull'applicazione della normativa vigente, a partire dalla legge Mancino; e pensiamo di realizzare una iniziativa di forte respiro a livello nazionale, per ottenere un serio impegno antifascista e democratico, da parte di tutti, Istituzioni, autorità pubbliche e cittadini".

Sulla scia di questa iniziativa, vi informiamo che Sabato 27 ottobre 2012 si svlgerà a Poviglio, presso la Sala Civica “Rosina Mazzieri” del Centro Culturale di via Parma 1, l’incontro “Per un nuovo impegno e una nuova cultura antifascista”, nel corso del quale sarà illustrato il documento per il contrasto al neofascismo e la difesa della democrazia predisposto da Anpi nazionale e dall’Istituto Alcide Cervi. Un atto importante, in cui si delineano le linee guida per lo sviluppo dell’antifascismo e di una cultura dei valori e dei principi costituzionali, inserito in una più grande campagna di contrasto alle recrudescenze neofasciste che negli ultimi mesi sta vivendo in Italia una fase di forte crescita, radicamento e intensificazione di atti spesso con la protezione e l’incoraggiamento anche di pubblici amministratori. L’incontro, che avrà luogo alle ore 14.30, è organizzato dal Circolo Anpi “Eugenio Curiel” e dall' Assessorato alla cultura del Comune di Poviglio in collaborazione con i circoli Anpi Zona Bassa Reggiana Ovest. Al dibattito parteciperanno il Sindaco Giammaria Manghi, Mirco Zanoni, responsabile del coordinamento culturale Istituto A. Cervi, e Massimo Storchi, storico, ricercatore e saggista di Istoreco.