martedì 5 marzo 2013

L'estrema destra italiana dopo il voto

Impietosi (ma non per questo meno pericolosi), in queste elezioni politiche e regionali, i risultati per l'estrema destra. Gli unici a salvarsi sono stati i Fratelli d'Italia, che con 665.830 voti, l'1,95%, sono riusciti a eleggere 9 deputati ma nessun senatore. Risultato conseguito in coalizione con Pdl e Lega. La Destra, invece, nella quota dei seggi da ripartire tra i «migliori perdenti», con lo 0,64% è rimasta fuori. L'unico premio di consolazione per il partito di Francesco Storace, nei fatti, è stato l'elezione di 3 consiglieri regionali nel Lazio. Il resto dice di consensi tutti al di sotto dell'1%, con Forza nuova allo 0,26% (89.811 voti), Fiamma tricolore allo 0,13% (44.744 voti) e Casa Pound allo 0,14% (47.692 voti).
Nell'insieme, un serbatoio elettorale attorno al 3%. Ma ancora una volta, grazie alla frammentazione e all'autoreferenzialità, dispersosi in troppi rivoli. Va assolutamente rimarcata la deludentissima prova di Casa Pound nel Lazio (0,79%), ma soprattutto a Roma (0,78%), che seppellisce le ambizioni alle comunali di maggio. Un segnale di forte indebolimento per chi, connotandosi come una sorta di laboratorio avanzato, punta alla penetrazione nelle nuove generazioni come aspetto principale del proprio progetto. Il passaggio alla «politica» come sempre è arduo e misurarsi con il consenso un salto rischioso. Anche per Casa Pound. Ora, sul futuro del neofascismo italiano, non resta che attendere, magari per assistere agli ennesimi tentativi di una qualche riunificazione o rifondazione. Pensiamo ai Fratelli d'Italia e a La Destra. Come d'abitudine all'ombra del Pdl. 


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