dal sito http://www.partitocomunistalombardia.com
A distanza di 70 lunghi anni, qualcuno ancora oggi non digerisce la
Resistenza. E’ il caso del museo di Dongo, luogo storico per la fine del
fascismo, culminata con la giusta esecuzione del dittatore Mussolini e
della sua amante, Claretta Petacci. Dure polemiche sono infatti sorte
per colpa della decisione del sindaco di Dongo (guarda caso di
centrodestra) di voler cambiare la denominazione del Museo “della
Resistenza” in Museo “della fine della guerra”.
Un particolare, per molti insignificante, ma che porta invece con se
il gusto amaro di chi non aspetta altro di mettere in un angolo la
Resistenza partigiana per cercare di screditarla, cercando di sbiadire i
suoi colori e di farla dimenticare alle nuove generazioni. Anche perché
con il nuovo nome, essendo “di fine guerra” ci lascia intendere che
verranno (magari non subito) inclusi anche i repubblichini della RSI
nazi-fascista, assassini del popolo italiano. Una cosa che se verrebbe a
realizzarsi sarebbe totalmente inaccettabile!
Il Museo, inaugurato nel 1995 per dare giusta ricompensa alla memoria
storica di chi ha combattuto il fascismo nel comune di Dongo e
limitrofi dell’Alto Lario, è collocato all’interno del Municipio del
paese, luogo molto visitato non solo da comaschi ma anche dai tanti
turisti in visita.
Confusa, incerta e chiaramente fuori luogo, la risposta del sindaco Mauro Robba: “il nuovo nome si rifà esclusivamente a un’opportunità di marketing. Ci siamo rivolti a degli esperti e il suggerimento è stato di non mantenere la denominazione ‘museo della Resistenza’, fin troppo diffusa e inflazionata”.
Ma queste spiegazioni non sono bastate all’Associazione museo della Resistenza comasca, che ha lanciato una raccolta firme
per mantenere la denominazione originaria. Parallelamente l’ANPI di
Como comunica nel suo sito internet che chi desidera esprimere la
propria indignazione per la scelta di cambiare nome al Museo della
Resistenza Comasca (con dovuti e non volgari modi), può farlo scrivendo
direttamente al sindaco di Dongo con la mail: sindaco@comune.dongo.co.it
La riapertura del museo è prevista per il 12 aprile 2014, al momento, ancora con il nuovo nome deciso dal sindaco.
Il Partito Comunista, con in testa il comitato Lombardo e la sezione
milanese “G. Moranino”, appoggiano l’iniziativa dell’ANPI di Como e
dell’Associazione museo della Resistenza comasca, e si oppongono al
cambio di denominazione del museo, in quanto riconoscono chiaro ed
evidente il tentativo di voler allontanare l’anima della Resistenza
partigiana dal suo popolo. Arretrando di un passo alla volta, ci
ritroveremmo ben presto distanti anni luce da quel sentiero di lotta nel
quale molti compagni/e sono deceduti per conquistare la Libertà. La
Resistenza non è “un’operazione di marketing” e non da nessun fastidio. Ed il fatto che sia “diffusa ed inflazionata” è per noi soltanto un bene ed un grande orgoglio!
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