I vecchi locali, tra via San Brunone e via Vilfredo Pareto, concessi,
prima a Il sogno di Rohan, negozio gestito da Alessandro Todisco per la
vendita di oggettistica nazi della linea Calci e pugni, e poi
direttamente nel 2008 a Cuore nero, diverranno ora la sede milanese di
Lealtà azione. Poco più di 50 metri quadrati dati in "comodato d'uso
gratuito". La nuova apertura, con tanto di inaugurazione ufficiale, è
prevista per il prossimo mese. Diverrebbe la sede centrale di Lealtà
azione con lo spostamento anche delle attività al momento ubicate in via
General Govone 35. Qui prenderebbe corpo il cosiddetto “Progetto di COO
X AZIONE” con “l’obiettivo di portare un aiuto concreto alle numerose
famiglie italiane in difficoltà economiche, ben lontane dagli aiuti
istituzionali”. Uno dei tanti modi per rendersi presentabili.
Della prossima apertura già se ne parla nel litigiosissimo e
concorrenziale mondo dell'estrema destra milanese. Il timore, per
qualcuno, vedi Forza nuova, è di perdere il peso acquisito. Intanto
fervono i lavori per riattare i locali e diverse teste rasate sono già
state notate nella zona.
La società proprietaria degli spazi è la Milasl srl, unico socio
Michelangelo Tibaldi. La società precedentemente era nelle mani di Lino
Guaglianone che nel 2007 vendette tutte le quote a Tibaldi, pur
rimanendo amministratore unico fino al marzo 2010, quando gli subentrò
Giorgio Laurendi, un funzionario dell’Agenzia delle entrate licenziato
per corruzione e gestore del circolo di Alleanza nazionale Protagonismo
sociale. Guarda caso la sede della società in un primo momento era
proprio in via Durini 14 (ora è a Reggio Calabria), ovvero allo stesso
indirizzo della Mgim, lo studio di commercialisti di cui Lino
Guaglianone è socio. Studio sotto il quale il 17 settembre 2009 lo
stesso Guaglianone fu fotografato dai carabinieri in compagnia di Paolo
Martino, considerato uno dei più influenti capi della ‘ndrangheta a
Milano.
Di Pasquale Guaglianone, detto Lino, nato in provincia di Cosenza nel
1955, si è già scritto e detto molto: ex tesoriere dei Nar (i Nuclei
armati rivoluzionari fondati nel 1977 dal terrorista nero Giusva
Fioravanti), condannato con sentenza definitiva per associazione
sovversiva e banda armata, candidato nel 2005 per Alleanza nazionale
alle regionali, commercialista, curiosamente, non iscritto all'albo a
Milano ma a Reggio Calabria. Degli intrecci di cui abbiamo parlato fa
testo il rapporto della Commissione antimafia del 2012 (che pubblichiamo
integralmente) che portò allo scioglimento, nell’ottobre dello stesso
anno, del comune di Reggio Calabria. Da pagina 206 a 2010, la storia di
Michelangelo Tibaldi, nel rapporto indicato come l'emissario del boss
mafioso Santo Crucitti.
Quelli di Lealtà azione non si fanno ormai mancare proprio nulla. Prima
con Mimmo Hammer, al secolo Domenico Bosa, finito intercettato qualche
mese fa con narcotrafficanti belgradesi, ora con l’apertura di una sede
in mano a personaggi in odore di mafia. Camerati o picciotti?
[Osservatoriodemocratico.org]
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