Josif
Vissarionovic Stalin a 61 anni dalla morte – Gori (Georgia) 21 dicembre 1879,
Mosca 5 marzo 1953 - rivive più che mai nella coscienza e nell’azione di tutti
i sinceri rivoluzionari in lotta per la conquista del socialismo e rimane il
terrore dei capitalisti, dei neofascisti e dei revisionisti e l’amico fraterno
dei popoli in lotta per affrancarsi dallo sfruttamento capitalistico e
imperialistico!
Oggi
ancor di più la figura e l’opera del grande e universale condottiero del
proletariato in lotta brillano sui vessilli della rivoluzione per seppellire il
capitalismo e costruire il socialismo. Egli, erede e continuatore dell’opera e
del pensiero di Lenin, morto prematuramente, esaltando ed arricchendo la
dottrina comunista, elaborata da Marx ed Engels, affermando ed applicando alla
lotta politica e alla costruzione del primo Stato Socialista nella storia
dell’umanità i principi del marxismo-leninismo è stato un artefice della
gloriosa Rivoluzione Socialista d’Ottobre, della vittoria del proletariato
russo e di altre nazionalità nella guerra civile, scatenata dalle potenze
imperialistiche sbarcate coi loro eserciti sanguinari sul suolo della Russia
tra il 1918 e il
1920,
il costruttore del socialismo nell’Unione Sovietica, il condottiero dell’Armata
Rossa nell’annientamento del nazifascismo in Europa e la guida indiscussa dei
popoli in lotta per la conquista del socialismo.
Alla
sua morte fu pianto dai proletari di tutti i paesi della Terra. Nacque e morì
povero donando la sua intera esistenza alla causa superiore e universale del
socialismo. Un esempio fulgido ed insuperabile di abnegazione nella lotta per
il riscatto dell’umanità dallo sfruttamento e dalla schiavitù padronale, una
tempra d’acciaio – in russo Stalin significa proprio acciaio –, una
determinazione intaccabile e una fedeltà assoluta ai principi del
marxismo-leninismo e alla causa del socialismo. Fu sette volte arrestato e
rinchiuso nelle prigioni zariste o esiliato in Siberia e cinque volte evase,
l’ultima volta fu liberato nel 1917 dalla rivoluzione di febbraio. Combatté
con
determinazione i nemici della rivoluzione e del socialismo e i
collaborazionisti del nemico di classe, cioè i revisionisti, gli opportunisti,
gli economicisti e più tardi i trotschisti presenti all’interno del movimento
operaio e comunista nazionale e internazionale.
Oggi
noi marxisti-leninisti, a 61 anni dalla morte, non vogliamo solo ricordare ed
esaltare il pensiero e l’opera immortali del grande rivoluzionario georgiano,
del protagonista della costruzione del socialismo inizialmente in un solo
paese, ma intendiamo attualizzare l’esperienza di vita politica e militare del
compagno Stalin, perché egli ci sia di guida nella lotta attuale per abbattere
il capitalismo e costruire la società socialista. Nella fase presente di
acutizzazione e prolungamento della crisi economica del capitalismo, oramai
avviato sul viale del tramonto dalla sua stessa crisi generale, la rivoluzione
socialista rimane prepotentemente di estrema attualità, la sua esplosione va
costruita sin da questo momento all’interno delle forze proletarie in lotta per
il diritto al lavoro, a salari dignitosi, alla scuola, alla salute, al
trasporto pubblico, alla casa, alla pensione, contro le
politiche
di rapina imposte da UE-BCE-FMI. Le parole rivoluzione e socialismo devono risuonare
incessanti nei luoghi di lavoro e durante gli scioperi, i cortei e le
manifestazioni di rivendicazione di quanto necessita per la sopravvivenza in
questa infame e disumana società capitalistica.
I
lavoratori sfruttati, i disoccupati, i lavoratori precari, i giovani studenti e
operai senza prospettiva di lavoro e, dunque, di dignità esistenziale, le donne
discriminate nei posti di lavoro e nella società e sacrificate nei lavori domestici,
i pensionati ridotti alla fame e gli strati popolari più poveri devono
liberarsi dalla cultura e dalla propaganda borghese e clericale, acquisire la
coscienza di classe e rivoluzionaria, diventare soggetti non più passivi ma
attivi e protagonisti della nuova ondata della rivoluzione socialista per
seppellire per sempre il dannato sistema capitalistico, conquistare il potere
politico alla classe lavoratrice operaia e intellettiva e costruire la nuova
società socialista, fondata sull’uguaglianza dei diritti e dei doveri e sulla
dignità umana. O noi distruggeremo il dominio del capitale o esso distruggerà
noi tutti, con lo sfruttamento dissennato della natura e del lavoro umano, come
già sta avvenendo con l’inquinamento dell’ambiente, le malattie mortali e la
miseria che
affligge
le masse popolari.
Con
la rivoluzione socialista i popoli vivranno un passaggio epocale dal sistema
capitalistico di sfruttamento e di privazione d’ogni genere a quello del pieno
soddisfacimento dei bisogni della vita, dalla liberazione dalla schiavitù del
lavoro salariato e dall’oscurantismo culturale clerico-borghese-fascista alla
luce del sapere scientifico e materialistico. Sicuramente sarà una impresa
ardua, ma possibile e ravvicinata nel tempo necessario a costruire nelle masse
lavoratrici e popolari le condizioni soggettive per la sollevazione
rivoluzionaria. Ci incoraggia la circostanza che non partiamo dal nulla avendo
come riferimento concreto e vittorioso il patrimonio ideale e politico,
strategico e tattico del marxismo-leninismo, il pensiero e l’opera immortali
dei nostri grandi Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin e
Stalin, la luminosa esperienza di oltre 150 anni di lotte e di successi del
movimento operaio e comunista di tutti i paesi, l’eroica lotta del proletariato
francese nell’epopea della Comune di Parigi del 1871, la vittoriosa e gloriosa
Rivoluzione Socialista d’Ottobre del 1917 e il socialismo realizzato nel
ventesimo secolo in Unione Sovietica e in tanti altri paesi della Terra, che
sebbene temporaneamente sconfitto ad opera dei revisionisti è la sola alternativa
sicura al caos, alla decadenza e alla barbarie del capitalismo.
Ma,
in particolare, disponiamo dell’esempio di vita, di sacrificio, di attaccamento
al difficile lavoro
politico
di preparazione della sollevazione rivoluzionaria delle masse popolari, della
capacità di organizzazione e direzione della lotta politica e ideologica e del
Partito Comunista bolscevico, della guida del movimento comunista
internazionale, della conduzione della guerra patriottica antinazifascista e
della semplicità e modestia nei rapporti coi compagni e i lavoratori tutti del
compagno Stalin. Egli è stato un vero gigante nell’arte della resistenza alle
persecuzioni del nemico di classe, della lotta di classe, della dialettica e
dell’indebolimento e demolizione dei sabotaggi e delle offensive nemiche
militari e politiche. Per rilanciare concretamente l’iniziativa rivoluzionaria
dobbiamo prendere esempio e ripartire proprio dall’esperienza di vita vissuta
del compagno
Stalin.
Nella storia del genere umano la personalità politica e di statista di Stalin
spicca tra le più eminenti ed è sicuramente quella più amata dai lavoratori di
tutti i continenti perché alla sua figura è legata la storia gloriosa dei
proletari al potere.
Nella
fase storica presente ogni comunista coerente coi principi del
marxismo-leninismo, ogni lavoratore e ogni proletario per costruire la nuova
società prima socialista e poi comunista deve attingere al sapere, al sacrificio,
alla resistenza e all’azione rivoluzionaria di Stalin, a partire dalla
formazione della propria coscienza di classe e rivoluzionaria, affinché
l’intero proletariato realizzi il passaggio decisivo da classe in sé a classe
per sé. Naturalmente questo passaggio, propedeutico a qualsiasi azione
rivoluzionaria, passa attraverso la ricostruzione nel nostro paese di un forte
Partito Comunista marxista-leninista di natura bolscevica. A questa prospettiva
lavora il Comitato Nazionale di Unità Marxista-Leninista (CONUML) e chiama
tutti i sinceri comunisti e gli operai coscienti e combattivi a separarsi
definitivamente e nettamente dagli opportunisti e a raccogliersi per l’azione
comune contro i governi e lo Stato borghesi, clericali e capitalistici per la
difesa e
l’estensione
dei diritti sociali sin qui conquistati dal proletariato italiano, con dure
lotte e sacrifici, e per la prospettiva socialista.
Senza
organizzazione in un unico e forte Partito Comunista il proletariato non va da
nessuna parte, non può avere ambizioni di vittoria ed è facile preda degli
artigli del nemico di classe. Il proletario solo va incontro a sicura
sconfitta, ma unito agli altri lavoratori la vittoria nella lotta è sicura.
Anche questo ci ha insegnato il compagno Stalin lavorando, assieme a Lenin, con
passione e dedizione all’isolamento e alla sconfitta dei revisionisti e degli
opportunisti per costruire quel Partito Comunista bolscevico che condusse il
proletariato russo alla vittoria e al trionfo della Rivoluzione Socialista
d’Ottobre. Impariamo da Stalin la lotta per il socialismo e seguiamo le sue
orme per la vittoria delle prossime rivoluzioni proletarie.
Viva
il marxismo-leninismo, Viva la rivoluzione proletaria, Viva la conquista del
potere politico da parte della classe operaia e dei lavoratori suoi alleati,
Viva la costruzione del socialismo e l’edificazione del comunismo, Viva Stalin!
Roma,
5 marzo 2014.
COMITATO NAZIONALE DI UNITA’
MARXISTA-LENINISTA
Partito Comunista Italiano
Marxista-Leninista
Piattaforma Comunista
Per
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