Il prossimo 15 marzo si svolgerà a Roma
una manifestazione nazionale (h. 15, Piramide), che concluderà due giornate di
lotta contro la repressione. Invitiamo alla massima partecipazione a questa
importante iniziativa!
Dobbiamo mobilitarci uniti contro la repressione
e la criminalizzazione delle lotte e della protesta sociale che colpisce i
movimenti di opposizione alle politiche neoliberiste e di austerità imposte da
UE-BCE-FMI e applicate da governi oligarchici, installati senza alcun mandato
popolare, come quelli di Monti, Letta e Renzi.
Gli ultimi mesi hanno visto aggressioni
poliziesche agli operai, processi da “caccia alle streghe” contro il movimento
NO TAV, provvedimenti giudiziari ai danni degli attivisti del movimento di
lotta per la casa e dei disoccupati organizzati, repressione dei migranti che
protestano per i propri diritti.
Si tratta di chiari segnali politici che
preludono ad un’ulteriore stretta per far passare il rullo compressore di
Renzi, che con il “Jobs Act” – una controriforma del lavoro promossa dall’UE
– e con l’Italicum ha svelato il suo vero
volto antioperaio e reazionario.
La repressione e la criminalizzazione
delle lotte si articolano su più fronti (politico, poliziesco, giudiziario,
mediatico, etc.) e servono a perseguire ed isolare i settori operai e popolari
che rifiutano di pagare la crisi e il debito, a colpire i militanti sindacali e
popolari, i giovani rivoluzionari che si oppongono alla collaborazione di
classe, a disorganizzare e dividere i movimenti che resistono l saccheggio
sociale e alla devastazione ambientale.
L’austerità va di pari passo con il
crescente autoritarismo, con la trasformazione reazionaria a
livello politico e istituzionale, con la
soppressione graduale dei diritti e delle libertà dei lavoratori, con l’aumento
della repressione e del controllo statale, con gli attacchi fascisti e
razzisti.
Sono fenomeni evidenti in molti paesi
dell’UE, nei quali si concretizza la risposta violenta del
capitale finanziario e dei suoi governi
alle lotte e alla contestazione di massa, alla perdita di consenso delle
istituzioni e dei partiti borghesi, per salvaguardare a tutti i costi gli
interessi e i
privilegi di un pugno di parassiti.
L’aspirazione a lottare uniti contro
queste politiche reazionarie cresce e deve essere sviluppata.
Le giornate di lotta del 14 e 15 marzo,
che proseguono il percorso iniziato il 22 febbraio, costituiscono un’importante
occasione per rilanciare il dibattito, la mobilitazione e la solidarietà di
classe, per esigere la libertà di tutti i compagni e gli attivisti popolari
incarcerati.
La questione dell’unità delle forze
operaie e popolari è fondamentale per sviluppare l’opposizione alle politiche
antisociali e repressive, ai governi che le applicano.
Rafforziamo la mobilitazione di massa
contro la repressione e la criminalizzazione delle lotte, contro la brutalità poliziesca e una
giustizia asservite ai progetti padronali, allargando il fronte della battaglia
politica e collegandolo strettamente alla lotta contro il governo padronale di
Renzi e l’UE dei monopoli!
Prendiamo coscienza che la repressione
antipopolare è intrinseca al carattere di classe dello Stato borghese. Essa
sarà dunque abolita assieme a tutti i suoi strumenti solo quando verrà
eliminata dalla rivoluzione socialista la causa della sua esistenza: lo
sfruttamento capitalistico.
Ciò deve porre i sinceri comunisti e i
migliori elementi del proletariato di fronte al problema della separazione
netta e definitiva dall’opportunismo e della formazione di un solo, forte e
combattivo Partito comunista basato sul marxismo-leninismo, guida
indispensabile della lotta per una nuova e superiore società.
12 marzo 2014 Piattaforma
Comunista
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