venerdì 14 marzo 2014

No alla repressione e alla criminalizzazione della protesta sociale! Opposizione frontale al governo Renzi!

dai compagni/e di Piattaforma Comunista

Il prossimo 15 marzo si svolgerà a Roma una manifestazione nazionale (h. 15, Piramide), che concluderà due giornate di lotta contro la repressione. Invitiamo alla massima partecipazione a questa importante iniziativa!
Dobbiamo mobilitarci uniti contro la repressione e la criminalizzazione delle lotte e della protesta sociale che colpisce i movimenti di opposizione alle politiche neoliberiste e di austerità imposte da UE-BCE-FMI e applicate da governi oligarchici, installati senza alcun mandato popolare, come quelli di Monti, Letta e Renzi.
Gli ultimi mesi hanno visto aggressioni poliziesche agli operai, processi da “caccia alle streghe” contro il movimento NO TAV, provvedimenti giudiziari ai danni degli attivisti del movimento di lotta per la casa e dei disoccupati organizzati, repressione dei migranti che protestano per i propri diritti.
Si tratta di chiari segnali politici che preludono ad un’ulteriore stretta per far passare il rullo compressore di Renzi, che con il “Jobs Act” – una controriforma del lavoro promossa dall’UE
– e con l’Italicum ha svelato il suo vero volto antioperaio e reazionario.
La repressione e la criminalizzazione delle lotte si articolano su più fronti (politico, poliziesco, giudiziario, mediatico, etc.) e servono a perseguire ed isolare i settori operai e popolari che rifiutano di pagare la crisi e il debito, a colpire i militanti sindacali e popolari, i giovani rivoluzionari che si oppongono alla collaborazione di classe, a disorganizzare e dividere i movimenti che resistono l saccheggio sociale e alla devastazione ambientale.
L’austerità va di pari passo con il crescente autoritarismo, con la trasformazione reazionaria a
livello politico e istituzionale, con la soppressione graduale dei diritti e delle libertà dei lavoratori, con l’aumento della repressione e del controllo statale, con gli attacchi fascisti e razzisti.
Sono fenomeni evidenti in molti paesi dell’UE, nei quali si concretizza la risposta violenta del
capitale finanziario e dei suoi governi alle lotte e alla contestazione di massa, alla perdita di consenso delle istituzioni e dei partiti borghesi, per salvaguardare a tutti i costi gli interessi e i
privilegi di un pugno di parassiti.
L’aspirazione a lottare uniti contro queste politiche reazionarie cresce e deve essere sviluppata.
Le giornate di lotta del 14 e 15 marzo, che proseguono il percorso iniziato il 22 febbraio, costituiscono un’importante occasione per rilanciare il dibattito, la mobilitazione e la solidarietà di classe, per esigere la libertà di tutti i compagni e gli attivisti popolari incarcerati.
La questione dell’unità delle forze operaie e popolari è fondamentale per sviluppare l’opposizione alle politiche antisociali e repressive, ai governi che le applicano.
Rafforziamo la mobilitazione di massa contro la repressione e la criminalizzazione delle lotte,  contro la brutalità poliziesca e una giustizia asservite ai progetti padronali, allargando il fronte della battaglia politica e collegandolo strettamente alla lotta contro il governo padronale di Renzi e l’UE dei monopoli!
Prendiamo coscienza che la repressione antipopolare è intrinseca al carattere di classe dello Stato borghese. Essa sarà dunque abolita assieme a tutti i suoi strumenti solo quando verrà eliminata dalla rivoluzione socialista la causa della sua esistenza: lo sfruttamento capitalistico.
Ciò deve porre i sinceri comunisti e i migliori elementi del proletariato di fronte al problema della separazione netta e definitiva dall’opportunismo e della formazione di un solo, forte e combattivo Partito comunista basato sul marxismo-leninismo, guida indispensabile della lotta per una nuova e superiore società.

12 marzo 2014                                  Piattaforma Comunista



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