giovedì 6 marzo 2014

La minaccia dell'estrema destra europea

da resistenze.org



Il popolo svizzero nel referendum della scorsa settimana ha votato fermamente a favore dell'imposizione di quote sull'immigrazione, inclusa quella dai paesi dell'Unione Europea. Nonostante la Svizzera non sia membro dell'UE, è strettamente integrata con l'Unione e aderisce al regime di libera circolazione di Schengen.
Il voto è arrivato proprio mentre i lavoratori croati stavano per ottenere l'idoneità alla ricerca di lavoro in Svizzera e ha fatto seguito ad una pesante campagna contro l'immigrazione condotta dall' arci-conservatore ed euro-scettico Swiss People's Party. Le immagini usate nei loro volantini erano molto simili a quelle usate dai nazisti 70 o 80 anni fa.

Mentre la notizia ha sconvolto l'Unione Europea, ha dato morale ai partiti di estrema destra in tutta Europa a tre mesi dalle elezioni per il Parlamento europeo, nelle quali i populisti di estrema destra anti-immigrazione è previsto aumentino i consensi in tutto il continente, incluso il britannico United Kingdom Independence Party (UKIP).

In Francia, il Fronte Nazionale, dato come primo partito alle elezioni, è stato rapido nel congratularsi con gli elettori svizzeri per il loro verdetto. Simili partiti anti-immigrazione ricevono consensi in Olanda, Austria e Scandinavia.

Si prevede che faccia bene nelle elezioni europee anche il partito ungherese Jobbik - apertamente anti-rom, antisemita ed omofobico ed attualmente il terzo maggiore partito d'Ungheria. Ed in Grecia c'è Alba Dorata, che specula sul malcontento popolare riguardo le estreme misure di austerità imposte dall'Unione Europea.

Ma l'ascesa della nuova estrema destra va oltre i problemi dell'Unione Europea, anche se essi usano l'alienazione popolare dall'UE per guadagnare consensi proprio come fa UKIP.

In Ucraina c'è una campagna massiccia, sostenuta da CIA e UE, per portare il paese dentro l'UE in modo da trascinarlo fuori dalla sfera economica d'influenza della Russia. Ed i veri e propri fascisti - i Banderisti, che sono discendenti politici di coloro che si unirono nella SS Galizia e servirono il regime nazista come guardie dei campi di morte - sono proprio nel cuore delle sommosse e delle violenze miranti a spodestare il governo attualmente eletto. Ma il loro obiettivo è staccare l'Ucraina sia dalla Russia che dall'UE.

In Polonia, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca e in Europa occidentale il nuovo fascismo sta guadagnando consenso, anche tra le giovani generazioni. Alcuni sono fanatici religiosi mentre altri sono atei.

Ad esempio, Generazione Identità è un movimento giovanile fascista paneuropeo guidato da Markus Willinger, un giovane austriaco autore del manifesto intitolato "Generation Identity: A Declaration of War Against the '68ers" (Generazione Identità: una dichiarazione di guerra contro i sessantottini, NdT).

Le idee pseudo-scientifiche che promuovono contengono molto poco di originale, fondamentalmente nuove forme di eugenetica, l'idea che una elite genetica ascenda automaticamente al potere e abbia il diritto di governare perché è intrinsecamente meglio dotata. Essi reclamano che l'avidità di potere e l'autoreferenzialità delle elite spronino l'innovazione e lo sviluppo, come fecero la Thatcher e i monetaristi.

Noi sappiamo che queste idee, come quelle della romanziera reazionaria russo-americana, Ayn Rand, nella prima parte del secolo scorso, sono state provate come false ed antiscientifiche molte volte. Noi sappiamo che gli esseri umani sono esseri sociali, interdependenti e prosperano meglio attraverso la cura reciproca e la cooperazione.

Ma le antiche e pericolose idee vengono riconfezionate e presentate di nuovo perché il nostro sistema educativo non ha fornito le nuove generazioni di strumenti per analizzarle. Inoltre le nuove generazioni non sono attrezzate alla lettura di lunghe discussioni e confutazioni teoretiche. Non possiamo semplicemente dire loro di andar via e leggere le critiche di Engels a Ludwig Feuerbach o immaginare che gli sbagli in queste idee siano ovvi per i giovani di oggi come lo sono per noi.

In parole povere, dobbiamo combatterle di nuovo. Se non avremo successo, c'è il pericolo che la crisi possa portare al fascismo e non al socialismo.

Ma noi abbiamo il vantaggio dei nostri argomenti che risuonano più vicini alle esperienze quotidiane delle giovani generazioni, alla loro innata empatia umana ed istinto che li fa percepire parte di un collettivo.

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