Il Comune di
Castellafiume (AQ) ha dedicato una strada della frazione di Pagliara a
Cornelio Di Marzio, personaggio di spicco del fascismo in Italia e
all'estero, motivandola con una molto presunta sua qualità di
scrittore e poeta. In un paesino in cui molte delle strade sono scritte
sui muri a vernice su fondo bianco, è stato collocato un palo con una
bella targa di pietra. Qualcuno incuriosito ma anche un po' indispettito per i
trascorsi del personaggio ha telefonato al sindaco Aurelio Maurizi per
avere spiegazioni. Risultati? Nessuno. Il primo cittadino si è trincerato
dietro le solite frasi fatte di un apparente buon senso ben impastato nella
malafede. "Sono passati 70 anni", "non tutti la pensano
allo stesso modo", ecc. Indipendentemente da quanto tempo sia passato, il
fatto storico resta. Come detto Cornelio Di Marzio è stato un personaggio di
spicco del fascimo in Italia ed all'estero, ma soprattutto è stato uno dei 100 "firmatari"
delle ignominiose leggi razziali; e questo è sicuramente molto più rilevante
nella vita di Cornelio Di Marzio di quanto lo siano stati i suoi scritti
ai più sconosciuti. Anni fa fu organizzata da alcuni villeggianti una raccolta
di firme per chiedere che venisse intestata una strada al
discutibile personaggio. La raccolta di firme fu fatta tra "adepti",
di nascosto, ma purtroppo per loro una delle persone a cui fu chiesto di
firmare rese pubbliche le intenzioni e quindi fu presentata anche una
raccolta di firme che chiedeva al sindaco di non accogliere la richiesta
in quanto il personaggio era perlomeno discutibile. In conclusione,
l'allora sindaco Ricci Quirino, valutò poco opportuno intitolare una
strada ad un personaggio così dubbio. A dedicare la via al fascistissimo
Cornelio Di Marzio ci ha pensato il suo successore. Cosa possiamo fare visto che le istituzioni italiane sono ormai fascistizzate?
Smontare ogni targa fascista, distruggere ogni monumento a loro dedicato,
soltanto così verrà rispettata la memoria di chi ha combattuto ed è morto per
la nostra libertà. Se le istituzioni italiane non riescono e non vogliono più,
ci dobbiamo pensare noi!
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