Un monumento ai soldati e ufficiali della cosiddetta “Legione lettone” delle
Waffen SS, che combattè per Hitler durante la seconda guerra mondiale, è stato
inaugurato venerdì nella cittadina lettone di Bauska, alla presenza delle
autorità cittadine e di qualche parlamentare. La scritta sul monumento recita:
“Ai difensori di Bauska contro la seconda
occupazione sovietica”. La notizia, riportata dai giornali e tv locali, ha
provocato forti reazioni nella comunità russofona che vive in Lettonia; parole
di dura condanna sono venute da alcuni deputati dei partiti di sinistra (tra cui
Andrei Klementyev, vice-speaker del parlamento lettone), e una protesta è
arrivata anche dall’ambasciata russa a Riga. Le associazioni antinaziste hanno
chiesto che il monumento venga quanto prima smontato e tolto dalla pubblica
piazza per essere eventualmente collocato nel locale cimitero.
La Legione lettone venne formata nel 1943 nell’ambito delle Waffen SS per essere immediatamente schierata nella lotta contro l’Armata rossa che stava prendendo l’iniziativa offensiva dopo Stalingrado. Comprendeva due divisioni, la 15ma e la 19ma, e arrivò ad arruolare circa 90mila uomini: venne impiegata per la prima volta in ruoli attivi durante l’assedio di Leningrado, nel 1943, e poi per la difesa contro l’avanzata delle forze sovietiche sul fronte baltico; fu una delle ultime ad arrendersi, nell’aprile 1945, dopo essere rimasta per mesi completamente circondata nella “sacca di Curlandia”. Parecchi reduci della legione continuano a riunirsi a Riga, ogni anno il 16 marzo, per celebrare una battaglia vittoriosa; le celebrazioni sono parte delle festività ufficiali nazionali, anche se nelle dizioni ufficiali non si fa parola della legione né delle SS e si parla soltanto di “combattenti lettoni".
La Legione lettone venne formata nel 1943 nell’ambito delle Waffen SS per essere immediatamente schierata nella lotta contro l’Armata rossa che stava prendendo l’iniziativa offensiva dopo Stalingrado. Comprendeva due divisioni, la 15ma e la 19ma, e arrivò ad arruolare circa 90mila uomini: venne impiegata per la prima volta in ruoli attivi durante l’assedio di Leningrado, nel 1943, e poi per la difesa contro l’avanzata delle forze sovietiche sul fronte baltico; fu una delle ultime ad arrendersi, nell’aprile 1945, dopo essere rimasta per mesi completamente circondata nella “sacca di Curlandia”. Parecchi reduci della legione continuano a riunirsi a Riga, ogni anno il 16 marzo, per celebrare una battaglia vittoriosa; le celebrazioni sono parte delle festività ufficiali nazionali, anche se nelle dizioni ufficiali non si fa parola della legione né delle SS e si parla soltanto di “combattenti lettoni".
L'imperante
ed incalzante rinascita di movimenti e di teorie nazi-fasciste
nel mondo intero, ma principalmente nella vecchia Europa, sono la
riconferma della volontà di distogliere l'attenzione dei lavoratori e
delle lavoratrici
dalla crisi capitalistica, trovando e riesumando vecchie e putride
teorie
assassine contro qualsiasi tipo di minoranza etnica, politica o
religiosa. Da
comunista quale sono, spero che anche i comunisti Lettoni
si
indegnino quanto me e che possano, aiutati da un autentico partito comunista, distruggere questo ignobile monumento,
costruito
con il sangue di tante vite innocenti. Se così non fosse (in Lettonia,
in Grecia, in Germania o in qualunque altro paese del mondo) ci
troveremmo ben
presto a dover fronteggiare un'altra invasione nazi-fascista peraltro
mai
completamente cancellata, e sarà soltanto allora che ci ricorderemo,
combattendo,
delle belle parole del compagno Mao Zedong:
"Non dispiacerti di ciò che non hai potuto fare,
rammaricati solo di quando potevi e non hai voluto".
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